Il primo Mattotti è tutto da guardare

Casa Cavazzini di Udine ospita dal 24 febbraio una mostra del disegnatore

Raccontare gli inizi di Lorenzo Mattotti, giovane artista alla ricerca di un proprio tratto, attratto da situazioni e personaggi spesso ai margini della società, descritti attraverso fumetti dallo stile personalissimo ed efficace, pronto a cogliere realtà diverse e non “convenzionali”. E, insieme, tracciare l’orizzonte di partenza del fumettista ed illustratore italiano di fama internazionale, quella Udine in cui visse la sua prima formazione, maturando quel suo particolare sguardo sulla realtà, ancora fresco e attuale, e l'apertura al mondo.

E’ quanto si propone la mostra “Mattotti, primi lavori”, realizzata dal Comune di Udine in collaborazione con l’Erpac, l’ente regionale per il patrimonio culturale, a costituire una sorta di “viatico” per immergersi nella grande esposizione “Mattotti, Sconfini”, in corso a Villa Manin di Passariano fino al 19 marzo.

Curata da Giovanna Durì insieme con Vania Gransinigh, conservatore di Casa Cavazzini, la sede della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Udine che la ospiterà dal 24 febbraio (inaugurazione alle 18) al 4 giugno, la nuova mostra è stata illustrata ieri nel capoluogo friulano dai curatori alla presenza degli amministratori, che l’hanno fortemente voluta: l’assessore comunale alla Cultura Federico Pirone, il sindaco Furio Honsell.

Al visitatore si schiude una panoramica sulla produzione iniziale di Mattotti, giovane, ma già profondo illustratore, entusiasta di poter cogliere e descrivere con ironia ciò che aveva intorno: dai concerti, perché forte era l’interesse per la musica, agli eventi sociali cui l’artista partecipava, ma anche l’emarginazione sociale e la malattia mentale.

Il primo libro di Mattotti, “Alice Brum Brum”, pubblicato con questo titolo nel 1977, verrà riproposto in tiratura limitata come catalogo con il titolo che l’artista, insieme all’autore Jerry Kramsky, aveva scelto originariamente, “La realtà è strabica”. Edito da Associazione Viva Comix, nella figura di Paola Bristot, stampato da Grafiche Filacorda su carta naturale Fedrigoni.

Ingresso alle due mostre con prezzo agevolato grazie a una convenzione stipulato dal Comune con l’Erpac: dal 25 febbraio al 19 marzo il visitatore in possesso del biglietto rilasciato a Casa Cavazzini otterrà uno sconto sul biglietto di Villa Manin e viceversa.

In un’intervista a “Il Piccolo”, poche settimane fa Mattotti ha detto: «Da una parte mi sono preso grandi libertà, perchè ho sempre forzato i confini del mio lavoro. Dall’altra, un po’ ho scontato questo mio voler superare tutte le frontiere, perché non mi hanno mai identificato in maniera precisa. Per le accademie di fumetti io sono un illustratore, per gli illustratori sono un pittore, e per i pittori sono un disegnatore».

E ancora: «Ho potuto lavorare in una sorta di terra di nessuno. Dove essere, di volta in volta, disegnatore, illustratore, pittore, senza mai dovermi limitare».

Mattotti, che ha vissuto a Udine prima di trasferirsi a Parigi, è considerato ormai una stella dell’arte a livello internazionale. Lo conferma la mostra di Villa Manin, che contiene il meglio del suo lavoro.

Alberto Rochira

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