Il ritorno di Favino: «Sono l’orco buono in cerca di amore»

VENEZIA. Barba lunga e venti chili in più: Pierfrancesco Favino torna al cinema italiano completamente trasformato nel noir "Senza nessuna pietà", opera prima dell'attore Michele Alhaique, presentato...
Di Elisa Grando
Italian actor Pierfrancesco Favino and his wife Anna Ferzetti pose on red carpet for "Senza Pietà", Venice 30 august 2014. The movie is presented in Orizzonti section at Venice International Film Festival running in Venice from 27 august to 06 september 2014. ANSA/ANDREA MEROLA
Italian actor Pierfrancesco Favino and his wife Anna Ferzetti pose on red carpet for "Senza Pietà", Venice 30 august 2014. The movie is presented in Orizzonti section at Venice International Film Festival running in Venice from 27 august to 06 september 2014. ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. Barba lunga e venti chili in più: Pierfrancesco Favino torna al cinema italiano completamente trasformato nel noir "Senza nessuna pietà", opera prima dell'attore Michele Alhaique, presentato ieri al Lido nella sezione Orizzonti e in uscita al cinema già dall'11 settembre. Dall'ultima volta che abbiamo visto Favino in un film nostrano sono passati quasi tre anni: nel frattempo, l'attore ha fatto un bel salto a Hollywood, comparendo a fianco di Brad Pitt in "World War Z" e in "Rush" di Ron Howard, nei panni del pilota Clay Regazzoni. Un distacco meditato: «Nel 2012 sono uscito al cinema con tre film italiani, l'ultimo "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana: dovevo fermarmi un attimo a riflettere e per fare il punto su dove ero arrivato, cos'ancora potevo fare», ha detto l'attore. Poi, è arrivata la proposta del film di Alhaique, un progetto che l'ha convinto tanto da scegliere di impegnarsi anche come co-produttore.

Favino interpreta Mimmo, un quarantenne solitario intrappolato in una vita di piccola criminalità con lo zio costruttore edile (Ninetto Davoli) che gestisce, come attività collaterale, un giro di strozzinaggio. La vita di Mimmo cambia però grazie all'incontro con una giovane escort alle prime armi (Greta Scarano) che, come lui, cova la voglia di svoltare la propria esistenza. Una sorta di moderno "La bella e la bestia", intriso del romanticismo malinconico di ogni noir che si rispetti e immerso nella periferia di Roma, tra palazzoni anonimi e storie di quotidiana violenza. Per entrare nel corpo di Mimmo, Favino ha lavorato quattro mesi con un alimentarista e un personal trainer arrivando a pesare 98 chili. «Era necessario, intanto perché volevo dare un'immagine diversa di me: noi attori possiamo cambiare ruolo, ma siamo condannati ad avere sempre la stessa faccia. E poi non si può capire in astratto cosa significhi vivere in un corpo di cento chili, bisogna provarlo».

Ieri al Lido c'è stato anche spazio per parlare ancora di cinema e Friuli Venezia Giulia con la presentazione del Premio Internazionale alla Sceneggiatura Mattador, dedicato al triestino Matteo Caenazzo, e in particolare dell'ultimo cortometraggio prodotto dal premio nell'ambito del progetto Corto86, "e tu?" di Giorgio Salomone, interpretato da Maurizio Soldà e Valentina Milan. Non solo: al Lido è stato presentato anche il progetto del Master Interateneo di 1° livello in Film production & location management che unisce Università di Trieste, di Venezia e di Udine in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission, e ispirato proprio dalla tesi di laurea di Caenazzo, "I set cinematografici nell'esempio della Friuli Venezia Giulia Film Commission" (Eut, 2011).

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