In festa i Tre allegri ragazzi morti esce in vinile “Primitivi del futuro”

I Tre allegri ragazzi morti festeggiano i dieci anni dall'uscita di "Primitivi del Futuro" pubblicando una speciale edizione in vinile blu, di cui sono state stampate solamente 500 copie esclusive.
Usciva infatti il 5 marzo 2010 il sesto lavoro ufficiale della loro carriera, masterizzato al Wolf Studio di Brixton, il quartiere di Londra immortalato dai Clash nella celebre "The Guns Of Brixton".
In parte il disco spiazzò per un cambio di rotta, esplorando territori musicali inediti al trio pordenonese come quelli del dub e del reggae, ma oggi è considerato tra gli album fondamentali della loro produzione, inserito tra i migliori dischi del decennio appena trascorso secondo Noisey (Vice).
In scaletta c'è "La faccia della luna", di cui Jovanotti ha recentemente realizzato una propria versione inserita nel cd "Lorenzo sulla luna", oltre a classici come "Puoi dirlo a tutti" o "La ballata delle ossa", divenuti simbolo per il pubblico transgenerazionale che assiste da tanti anni ai concerti del trio mascherato formato da Davide Toffolo (voce, chitarra e fumetti), Enrico Molteni (basso) e Luca Masseroni (batteria).
Nato grazie all'incontro con il produttore e musicista Paolo Baldini (B.R. Stylers, Africa Unite, Dub Sync) e grazie all'ascolto e all'interpretazione degli stili ritmici tipici di altre culture (Jamaica, Africa), "Primitivi del Futuro" ha portato i Tre allegri ragazzi morti verso un nuovo immaginario sonoro: influenze dub e reggae re-interpretate e sintetizzate perfettamente nel cantautorato poetico caratteristico della loro storia.
Si tratta di un disco che ha rappresentato appieno e rappresenta ancora oggi una certa attenzione e un invito a riflettere sulla condizione dell'uomo nella società occidentale, grazie allo sguardo critico e al tono politico presente nei brani, accompagnato, di contro, da un'immancabile esortazione a reagire.
«Noi Tre allegri ragazzi morti incontriamo i Caraibi in questa specie di horror; è uno dei nostri dischi più belli - dichiara Toffolo -, il più cinematografico. Le ritmiche in levare e il recupero di una vocalità meno grottesca, all'inizio hanno spiazzato il nostro pubblico più fedele. Ma ad un anno circa dall'uscita, la perplessità era già finita. Tutti hanno capito che il nostro è stato un gesto di libertà e di fiducia nella musica. Dopo questo album siamo stati più liberi che mai. E lo è anche chi ci ascolta. Nei periodi politicamente neri il reggae è un'ottima musica da suonare».
Lo scorso 31 ottobre i Tre allegri ragazzi morti hanno festeggiato con un live all'Estragon di Bologna un "Halloween d'argento" per celebrare venticinque anni di musica, indipendenza e avventure, più di millecinquecento concerti, dischi, fumetti, maschere, disegni, sogni e un'etichetta (La Tempesta) che ha dato voce a tantissimi nuovi artisti. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo