In quel piccolo neo si cela un sussulto di imperfezione

Domani Patrizia Sorrentino presenta alla Ubik il suo romanzo “Tempo di smetterla”

Pochi millimetri, solo un infinitesimale accumulo di melanina sulla pelle. Un piccolo neo, che dalla sinuosa linea del collo sta discretamente accoccolato sulla spalla sinistra. Creando nella schiena un’involontaria asimmetria.

Anzi, “un sussulto d’imperfezione”, come commenta la voce narrante di “Tempo di smetterla” (Ed. Book Salad, 94 pag., 12 Euro), il romanzo della psicoterapeuta triestina Patrizia Sorrentino, che sarà presentato domani pomeriggio alla libreria Ubik a due voci dall’autrice assieme al poeta Claudio Grisancich, che ne ha firmato la prefazione.

Il neo, un dettaglio apparentemente di poco conto che si trasforma in catalizzatore emozionale. Grazie al quale scoprire, come in gioco di scatole cinesi, il passato e il presente dell’affollato set di personaggi che fanno da sfondo al racconto. Una madre, una figlia e poi una nipote, i cui fili annodare e riannodare per una storia che “più di un’autobiografia – come commenta Sorrentino – è un ibrido in cui l’autofiction diventa verità”.

Palcoscenico della narrazione, una città di mare al confine orientale d’Italia. Ovvero una riconoscibilissima Trieste, con i suoi rioni, le strade e i palazzi storici.

Incontriamo dunque Ida, donna di mezza età non particolarmente ben disposta verso l’umanità con la quale è costretta (ma per quanto possibile evita) a relazionarsi.

Del microcosmo in cui abita, con il mentalmente e affettivamente assente Sergio, subisce come una croce i coinquilini, di cui dice tra sé e sé peste e corna. Trascinato dall’onda in piena dei suoi ricordi che come stelle filanti vanno in mille direzioni, il lettore ne condivide gli anni dell’infanzia, quando con la madre nubile, “…e Ida odia la bruttezza quasi quanto la miseria”, vive in povertà in una soffitta torrida d’estate e gelida d’inverno.

E in seguito quelli inquieti dell’adolescenza fino all’età adulta. Legati a doppio filo con il clan della famiglia Lovati con cui ha costruito un pesante bagaglio di amore e rivalsa.

Patrizia Piccione

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