In viaggio con Cechov e il suo Gabbiano

Da oggi a domenica al Rossetti il capolavoro russo nella storica e innovativa versione di Giancarlo Nanni
TRIESTE. Arriva al Politeama Rossetti da oggi al 21 gennaio “Il Gabbiano - ovvero quanta strada ha fatto Cechov per arrivare a Yokohama?”, grande successo in Italia e all’estero che Giancarlo Nanni concepì alla fine degli anni Novanta, leggendo il capolavoro cechoviano con grande originalità. Sulle rive di un lago, l’annoiata quotidianità di un gruppo di villeggianti di fine Ottocento s’increspa di piccoli e grandi drammi, soprattutto della frustrazione di aspirazioni mai appagate. Nel coinvolgente microcosmo dipinto da Anton Cechov si dibattono infatti sentimenti, conflitti generazionali, rivalità, idealità artistiche… Al di là dell’epoca d’ambientazione, è proprio questo nucleo vivo e palpitante a farci sentire vicini i personaggi de “Il Gabbiano”.


Irina Arkadina è un'attrice famosa, il suo amante Trigorin, un noto scrittore, come anche Kostya, il figlio di Irina, tenta faticosamente di diventare. Nina, la ragazza da lui amata, sogna di recitare e resta sorda ai sentimenti del ragazzo, sognando invece di amare Trigorin. Ed anche Masha, da sempre innamorata di Kostya, è condannata a non essere corrisposta…


Questo vortice di passioni ha attratto Giancarlo Nanni, anima e straordinario artista di un movimento di ricerca conosciuto come la Scuola Romana, che negli anni Sessanta ha donato momenti altissimi di teatro e di innovazione. Lo spettacolo che il regista – prematuramente scomparso nel 2010 – trasse dal testo cechoviano nel 1997 viene ora riproposto da Manuela Kustermann che ne ha condiviso vita e arte, nella loro storica compagnia La Fabbrica dell'Attore, nata dai fermenti storici del teatro d’avanguardia.


Per portare a completamento lo spettacolo, Nanni condusse un lavoro di studi, improvvisazioni e laboratori durato circa tre anni: il suo “Gabbiano” si rivelò subito un grande successo, fin dal debutto a Roma al Teatro Vascello, che fu accolto da apprezzamenti di critica e pubblico. E che fu seguito da una tournée internazionale che toccò anche il Cafe la Mama di New York, dove il suo lavoro fu ammirato da molti membri dell'Actors Studio fra cui il direttore artistico Estelle Parsons. Nanni, fu così il primo regista italiano a dirigere un acting workshop all'Actors Studio, con Harvey Keitel moderatore.


Ne “Il Gabbiano - ovvero quanta strada ha fatto Cechov per arrivare a Yokohama?”, Nanni pone in luce due temi a lui cari e sempre molto attuali: “l’arte scenica e la memoria” e “il nuovo attore e la scena” e attraverso la drammaturgia di Cechov affronta un volo immaginario attraverso le diverse modalità di rappresentare questo capolavoro e quest’autore, «dalla prima edizione di Stanislavskij attraverso le grandi regie del passato, sino al presente remoto di Visconti, Strehler e Peter Brook» scrive nelle sue note di regia. Lo spettacolo viene riproposto per celebrare il 50° anno d’attività della compagnia La Fabbrica dell’Attore e vi si impegnerà (tranne che nei ruoli più giovani di Nina e Kostja) il cast originale. In scena dunque Manuela Kustermann (Irina), Paolo Lorimer (Trigorin), Massimo Fedele (Sorin), Sara Borsarelli (Mascia), Maurizio Palladino (Dorn/Medvedenko), Eleonora De Luca (Nina 1), Anja Sozzani (Nina 2), Lorenzo Frediani (Kostia). La regia di Nanni è ripresa da Manuela Kustermann.


Biglietti neii punti vendita del Rossetti e su www.ilrossetti.it.




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