Kollo: «Incuriosito da Trieste la città che Nietzsche amava»

TRIESTE. Tre paladini dell'operetta, il soprano viennese Alexandra Reinprecht, il tenore triestino Andrea Binetti e il soprano lettone Karina Oganjan, l'orchestra Regionale Filarmonica Veneta,...
Di Annalisa Perini

TRIESTE. Tre paladini dell'operetta, il soprano viennese Alexandra Reinprecht, il tenore triestino Andrea Binetti e il soprano lettone Karina Oganjan, l'orchestra Regionale Filarmonica Veneta, diretta a Romolo Gessi, le coreografie di Maria Bruna Raimondi e un premiato e ospite d'eccezione, il tenore tedesco René Kollo. Oggi alle 20.30 il Politeama Rossetti, con la conduzione di Umberto Bosazzi, si animerà del tradizionale "Galà dell'Operetta", organizzato dall'Associazione Internazionale dell'Operetta, con il Teatro Stabile, l'Associazione Musicale Aurora Ensemble e l'Associazione Tuttinsport-Danza, con il contributo della Regione. Al centro dell'evento anche il Premio Internazionale dell'Operetta, giunto alla XXVII edizione e vinto appunto da René Kollo, che riceverà il riconoscimento da Daniela Mazzucato e Max René Cosotti. La serata si propone anche di realizzare, nel foyer, una raccolta benefica a favore della sezione di Trieste della Croce Rossa Italiana, sempre più impegnata nel sostegno alle persone in difficoltà.

Il programma prevede un omaggio al centenario dalla prima esecuzione della "Principessa della Csardas" di Imre Kálmán, di cui saranno proposte alcune tra le arie più celebri accanto a brani tratti da altre operette più amate. Ecco allora la Contessa Mariza, sempre di Kálmán, lo Zingaro Barone e il Pipistrello di Strauss, la Vedova Allegra e Giuditta di Lehár. Ma un omaggio va anche alle atmosfere della Trieste di un secolo fa e alla Belle Epoque, nonché al ricordo di un periodo in cui lo sviluppo tecnologico ebbe stimoli straordinari per quegli anni. A raccontarlo musicalmente "Unter dem Doppelandler", Sotto l'aquila a due teste, di Wagner, "Bahn Frei!", "Via libera!", la "polka del treno" di Strauss e "Flieger Marsch", la marcia dell'aviatore, di Dostal".

René Kollo, straordinario interprete dell'operetta e celeberrimo tenore eroico wagneriano, a Trieste non è mai stato prima, ma si dice curioso di visitare una città di cui, sottolinea, era innamorato anche Friedrich Nietzsche. Kollo proviene da una dinastia di musicisti: suo padre Willi era compositore, librettista, scrittore, regista ed editore, mentre il nonno Walter, rinomato compositore e direttore d'orchestra, viene considerato, assieme a Gilbert e Linke, il fondatore dell'operetta berlinese. Dell'operetta dice «è un genere amato anche per la sua leggerezza, ma in cui professionalità, qualità e serietà non possono che essere pari a quelle che caratterizzano l'opera e la musica sinfonica».

«La mia famiglia - racconta - si occupa di musica sin dal 1906 e personalmente ho iniziato a cantare opera nel 1965. Sono tanti anni, ma con Herbert von Karajan, Leonard Bernstein, Georg Solti e altri grandi sono stati bellissimi, una vita splendida. Karajan era il migliore tra i direttori d'orchestra, a mio avviso, perché conosceva la drammaturgia più di tutti gli altri». Kollo ha avuto memorabili successi in tutto il mondo nei panni dei mitici eroi wagneriani, dal timoniere del Vascello fantasma a Lohengrin, Stolzing, Sigfried, Tristan, Parsifal. Non ha trascurato altri repertori e moltissime sono le sue interpretazioni solistiche, immortalate in cd e dvd. Quand'era studente si è dedicato anche al jazz. Ama molto l'ironia. «Non puoi prendere il mondo troppo seriamente - commenta - e anche per questo in tutte le arti puoi trovare dei momenti di ironia, non solo, per esempio, nei personaggi wagneriani di Stolzing e Eva, ma anche nell'opera di Michelangelo».

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