La coppia Caoduro e Sagelli lockdown con talk show d’opera

Sono giovani belli e simpatici e condividono gli onori e gli oneri di una professione artistica perché sono una coppia nella vita come sulla scena. Lui è Giorgio Caoduro, baritono monfalconese dalla carriera internazionale, che al Teatro Verdi è stato lord Enrico Ashton nell’ultima edizione di “Lucia di Lammermoor”, lei è la triestina Alessandra Sagelli, rinomata pianista e clavicembalista attiva anche nel campo dell’insegnamento.
In tempo di coronavirus anche loro si trovano a dover gestire l’inaspettata quarantena che li ha confinati nell’appartamento di Trieste in cui vivono con i bambini. Dal lato umano «cerchiamo di vivere nella maniera più normale possibile – dice Caoduro - badando alle faccende quotidiane che, nel nostro caso, sono soprattutto la cura dei due figli piccoli, seguendoli anche nei compiti di scuola e cerchiamo di mantenere il cervello più occupato possibile senza farci sopraffare dai pensieri negativi che sono tantissimi».
Purtroppo poi, dal lato artistico, fioccano quotidiane cancellazioni d’ingaggi, come le due produzioni di “Barbiere di Siviglia” previste per inizio estate a Budapest e a Barcellona, ma perdura la speranza di poter portare a termine, in tempi un po’ più lontani, gli impegni per un ‘Flauto Magico’ in Cambogia, un ‘Trovatore’ a Lima, ‘Maria Stuarda’ a Sidney e ‘Don Giovanni’ a Bari. «In ogni caso – sottolinea Caoduro – io continuo a studiare sempre come se dovessi cantare domani, anche se non voglio farmi troppe illusioni perché sono consapevole che i teatri e gli assembramenti numerosi saranno l’ultima cosa permessa e dunque potrebbe volerci un tempo più lungo per riprendere la vita normale».
Come il marito, anche Alessandra si è vista azzerare il carnet dal lockdown, senza sapere quando potranno essere riprogrammati gli impegni. Nell’immediato, come cembalista continuista, c’era una registrazione con l’Orchestra Busoni diretta da Massimo Belli e la partecipazione di Salvatore Accardo, la registrazione di un docufilm, poi tutta una serie di spettacoli pensati per bambini da realizzarsi in un bellissimo palazzo di Venezia per una rassegna di musica francese tardo romantica, altri concerti in Friuli e pure un recital al fortepiano. «Ora – dice Sagelli - purtroppo è tutto in standby».
Se la quarantena ha stoppato teatri e manifestazioni, la musica però non muore e molti artisti si sono scatenati sui social con flashmob o concerti improvvisati… «Noi non l’abbiamo ancora fatto – dice Caoduro – però segnalo che due colleghi, Giulio Pelligra e Marco Filippo Romano, hanno avuto la simpatica idea di fare una sorta di talkshow operistico in cui scelgono un’opera, ne parlano in maniera molto divertita e chiunque può collegarsi e cantare un pezzo. Noi ci siamo collegati un paio di volte per divertimento e con lo spirito di tenersi spensierati, ma anche di diffondere cultura e musica. Il talk si intitola “L’ora d’arie e duetti” e viene effettuato ogni pomeriggio alle ore 16.30 sulle pagine Facebook e Instagram di Romano».
Mano nella mano, in scena come nella vita, Alessandra ritiene che il punto di forza del loro sodalizio sia «proprio il condividere quello che non è solo un lavoro in ambito artistico musicale, ma è la più grande passione della nostra vita. Riusciamo a capirci perfettamente, capire quanto questa passione assorba la nostra vita e la condizioni così fortemente, cosa che per una persona che non ne fa parte sarebbe molto difficile da comprendere. E quando l’emergenza sarà passata, sarà importante che l’arte continui sempre a far parte delle nostre vite, perchè è un bene irrinunciabile di prima necessità».
«Pur sapendo già in anticipo che il nostro settore sarà tra quelli più colpiti e soffrirà molto per la crisi economica che inevitabilmente affronteremo – conclude Caoduro – auspico che il politico che sarà in carica si renda conto di quanto sia importante per una ripresa, diciamo emotiva, di tutti, che l’arte non sia dimenticata e abbandonata, perché senza di essa sopravviviamo ma non viviamo veramente». —
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