La fuga in una baita di montagna per scappare dalla società frenetica e feroce

Pubblichiamo l’inizio de “La via del sole” di Mauro Corona per gentile concessione della casa editrice Mondadori.
di MAURO CORONA
Un giovane di buona famiglia – si può dire eccellente famiglia, fresco ingegnere, ricco, ventinove anni, piuttosto belloccio – un giorno decise di lasciare la società caotica e confusa, frenetica e feroce e ritirarsi in una baita di montagna. Scelta piuttosto difficile soprattutto se fatta da un ragazzo. Non tanto per la decisione coraggiosa, e in certi versi encomiabile, bensì per la complessità di mantenere a lungo tale proposito. Non è semplice vivere isolati dal mondo, a nemmeno trent’anni. Per di più dopo una vita agiata con facilitazioni di ogni genere.
A quella notizia, i genitori trasalirono. All’inizio fecero di tutto per dissuadere il figlio, ma non ci fu verso, il giovane aveva stabilito così e così fu. Ovviamente i genitori, dopo il primo smarrimento, chiesero il perché di quella fuga. I motivi erano tanti e svariati, ognuno di peso diverso, ma tutti validi. Di sicuro non contestabili, giacché, analizzati uno per uno, davano ragione al ragazzo senza ombra di dubbio. Il quale all’inizio aveva deciso di non chiarire un bel niente. Andava lassù e basta. Non era necessario far capire né giustificare a chicchessia il suo sdegnoso ritiro dal mondo. I genitori ci rimasero male. E allora, notando quei volti contriti, provò tenerezza e si risolse a spiegare loro almeno una parte delle ragioni che lo avevano indotto alla fuga. Non certo per tranquillizzarli, sarebbe stato difficile, ma affinché si rassegnassero all’assenza con l’aiuto di qualche buona convinzione.
E così, una sera dopo cena, e dopo un’attenta scelta delle parole, convocò i genitori nel salotto buono e iniziò a elencare i motivi del suo togliersi dall’umana confusione. E cominciò. Innanzitutto per eccesso di cose, oggetti, comodità. Le quali fasciavano la sua vita come le bende di una mummia e lo stavano soffocando. Seppur ancor giovane, era infatti già ridotto all’asfissia. Ma non fu questo il punto più valido, bensì un altro: gli era venuto il voltastomaco di tutto.
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