La moglie sottomessa dello scrittore nasconde un segreto da Premio Nobel

Un inchino al re di Svezia, celebrazioni e interviste per lui, giro di shopping e trattamenti di bellezza per lei, moglie devota e paziente. È il quadretto cui sembra esser destinata Joan Castleman (Close), consorte dello scrittore di fama mondiale appena annunciato come prossimo Premio Nobel per la letteratura.
Proprio dalla telefonata che porta la buona novella prende le mosse “The Wife”, e già lì qualcosa non quadra. I festeggiamenti quasi infantili del neo premiato Joe (Pryce), con giocosi salti sul lettone, vedono la donna partecipe ma con riserva.
Nel viaggio verso Stoccolma un mellifluo biografo (Slater al ritorno sul grande schermo) e un figlio scontento (il figlio d'arte Irons) contribuiranno al graduale innalzamento di tensione nella coppia di cui, attraverso flashback, conosceremo gli albori e, con incedere quasi da detective story, l'altra natura del sodalizio, con tutti i suoi costi.
Senza particolarmente brillare, lo svedese Björn Runge dirige un film intelligente e godibile anche se un po' troppo “a tesi” sfruttando le solide fondamenta sia dell'apprezzato romanzo di Meg Wolitzer che della buona sceneggiatura di Jane Anderson.
Una scrittura stratificata e ricca di sfumature, che mantiene l'equilibrio pur muovendosi tutto nel campo minato dei sentimenti. Sacrificio, rinuncia, repressione, frustrazione: fino a che punto può arrivare un compromesso?
D'impostazione teatrale ma mai verboso, gran dialoghi, “The Wife” candida direttamente alla nomination agli Oscar Glenn Close nei panni della sobria “first lady con cappotto”.
The Wife – Vivere nell'ombra di Björn Runge con Glenn Close, Jonathan Pryce, Christian Slater, Max Irons, Harry Lloyd, Annie Starke
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