La natura di Serse al Museo di L’Avana scolpita con la grafite
Disegno puro, come i grandi del passato, è questo in sostanza il raffinato fil rouge che lega tutte le opere di ampia dimensione di Serse Roma - circa una trentina - presenti fino alla fine di...

Disegno puro, come i grandi del passato, è questo in sostanza il raffinato fil rouge che lega tutte le opere di ampia dimensione di Serse Roma - circa una trentina - presenti fino alla fine di gennaio in un’importante rassegna allestita al Museo Nazionale di Belle Arti dell’Avana. Nel prestigioso palazzo, edificato dagli spagnoli nel primo ‘900 con una marcata impronta eclettica, si svolge parte della 20° Settimana della Cultura italiana, nel cui ambito l’artista veneto, ma triestino d’adozione, è stato invitato con altre eccellenze di casa nostra: per le arti figurative Michelangelo Pistoletto che espone al Gran Teatro Alicia Alonso con un corposo progetto sull’Arte Responsabile, per la musica il pianista Stefano Bollani e il violinista Salvatore Accardo. Un vasto programma che comprendeva anche convegni su arte e archeologia, mostre fotografiche, conferenze e film.
La mostra è organizzata dall’Ambasciata italiana, dal Ministero cubano della Cultura e dalla Galleria Continua di S. Gimignano, la più importante nell’ambito del contemporaneo, che segue l’artista da più di vent’anni. E che, oltre alle sedi di Parigi e Pechino, annovera anche questa elegante “postazione” cubana, che si trova nel quartiere cinese e in realtà è una fondazione culturale, perché a Cuba - ricorda Serse - non sono ammesse gallerie private.
«In quest’isola stupenda con la capitale ricca di magnifici palazzi, la cultura è completamente gratuita - afferma - e, nonostante le difficoltà economiche dovute all’embargo e al taglio dei fondi da parte della Russia con la caduta del muro di Berlino, i cubani riescono a mantenere un’altissima dignità, una freschezza nel loro atteggiamento sempre sorridente. Gli artisti sono straordinari e la cultura è tenuta in grandissima considerazione. E ciò fa sì che abbiano una conoscenza della storia dell’arte anche occidentale molto approfondita e una consapevolezza assai alta del loro lavoro. Rara da trovare dalle nostre parti, come ho potuto constatare nell’ambito dei workshop che ho tenuto con i giovani studenti dell'Accademia e con vari artisti cubani alla Residenza “Artista x Artista”, che fa capo all'artista internazionale Carlos Garaicoa e si svolge in collaborazione con la galleria Continua».
Intitolata “Qui tutto è aperto. Niente è vicino, niente è lontano” - a significare l’idea di fare l’esperienza del paesaggio all’interno del paesaggio stesso, annullando l’idea di prospettiva, approccio sviluppatosi in Serse grazie all’incontro con la pittura antica cinese, che l’artista continua a studiare - la personale ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico. È interamente dedicata al tema prediletto di questo virtuoso del segno, cioè alla natura. Osservata e interpretata con sensibilità e rispetto, in una sorta di volo neo-romantico che s’impossessa della stessa attitudine di Bőcklin, il più grande pittore romantico tedesco, nei confronti del creato. Una figurazione però, quella di Serse, molto personale nel suo essere soavemente icastica: i bianchi sono rappresentati dalla carta stessa ed enfatizzati con la gomma e nel complesso non si ravvisa l’elemento descrittivo. Perché in mostra ci sono in realtà l’”idea” del paesaggio e il concetto di natura, non l’espressione tautologica degli stessi.
Un grande polittico di quindici lavori realizzati - come tutti quelli esposti - con la grafite 6b, è dedicato al tema dei riflessi sull’acqua, poi, in quello che fu lo scenografico palazzo del Commercio spagnolo, incontriamo lavori sul tema della montagna, alcuni cieli, quattro vortici e altre opere ispirate ai canneti. Una sorta di dettagliata antologica sulla creatività di Serse negli ultimi dieci anni.
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