La sceneggiatura più bella di tutte è del film “Non essere cattivo”

GORIZIA. Voleva essere un'edizione da record. Lo è stata. Per l'Amidei, infatti, era la 35.ma volta. Tra le sezioni tematiche dell'edizione ieri terminata ce n'era una dedicata a Claudio Caligari, omaggio postumo al regista deceduto nel maggio dell'anno scorso. Di Caligari, in particolare, sono stati proiettati "Amore tossico" e "L'odore della notte"; a lui, inoltre, è stata dedicata una tavola rotonda condotta, tra gli altri, da Roy Menarini. Tra i sette film rimasti in concorso c'era anche "Non essere cattivo", lungometraggio del 2015 la cui sceneggiatura è firmata da Francesca Serafini, Giordano Meacci e dallo stesso Caligari (pure regista del film).
Proprio "Non essere cattivo" è risultato vincitore del premio internazionale alla miglior sceneggiatura, vincendo il 35.mo premio Amidei. Ciò per decisione della giuria formata da Massimo Gaudioso, Doriana Leodeff, Francesco Bruni, Marco Risi, Silvia D'Amico e Giovanna Ralli. L'annuncio è stato dato alla mediateca di Gorizia "Ugo Casiraghi" alla presenza di Francesca Serafini, Giordano Meacci nonché di Francesco Bruni che con Luca Scivoletto, sempre nell'ambito dell'Amidei 2016, aveva ritirato il "Premio alla Cultura Cinematografica 2016" attribuito all'Associazione 100autori. Ovviamente, a tanto e tale successo del 35.mo Amidei ha molto contribuito la presenza di Carlo Verdone, che s'è aggiudicato il premio all'Opera d'autore. Logica la soddisfazione del direttore organizzativo dell'iniziativa, Giuseppe Longo: «Lavoravamo a questa edizione da dicembre - ha affermato Longo -. La volevamo così pomposa e ricca di eventi e grandi autori. C'è stato un ampio successo di pubblico: Gorizia e tutta la regione l'hanno seguita negli appuntamenti al Kinemax e al Parco Coronini. Il merito, ovviamente, non è solo mio ma di tutto il team e tengo a ringraziare anche Francesco Bruni, componente della giuria e grande amico nostro». Già, Francesco Bruni. Impossibile non chiedergli un parere sul trionfo di "Non essere cattivo", e, quindi, di Caligari, Serafini, Meacci. «La vittoria arriva dopo una discussione accesa ma il film, meraviglioso, ha messo tutti d'accordo - ha detto il regista e sceneggiatore - perché ha un fortissimo fondamento nella scrittura ed essendo il premio intitolato a Sergio Amidei si inserisce nella linea da lui tracciata». Caligari un male incurabile se l'è portato via. In novembre 2014 gli erano stati dati due mesi di vita. Nel maggio seguente era riuscito a terminare il montaggio della sua ultima fatica. Il cinema gli ha permesso di tirare avanti ancora un po'. E ciò è stato raccontato proprio ieri da Francesca Serafini e Giordano Meacci. Quest'ultimo, tra l'altro, con "Il cinghiale che uccise Liberty Valance", è risultato finalista all'ultimo premio Strega. Sempre ieri Meacci ha ricordato che «"Non essere cattivo" nasce grazie ad un'anima grande come quella di Valerio Mastrandrea». Il film è stato presentato fuori concorso alla 72.ma mostra internazionale del cinema di Venezia. Tra gli altri, i suoi attori sono Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico e Roberta Mattei. Con "Amore tossico" e "L'odore della notte" forma un'ideale trilogia. Ma sarà bene fermarsi qui. La valorizzazione di Caligari sembra debba cominciare. Anzi, grazie a un Amidei da record è cominciata.
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