La testa di Medardo Rosso ricompare in un armadio

ROMA. Clamorosa riapparizione nel museo da cui era stata trafugata venerdì scorso dell'opera dello scultore Medardo Rosso. L’opera, inserita in un percorso espositivo, era stata rubata dalla Galleria...

ROMA. Clamorosa riapparizione nel museo da cui era stata trafugata venerdì scorso dell'opera dello scultore Medardo Rosso. L’opera, inserita in un percorso espositivo, era stata rubata dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. La testa in bronzo denominata “Bambino malato”, una delle più pregevoli dell’artista, è stata rinvenuta ieri mattina in un armadietto del museo utilizzato dal pubblico, che era stato visionato dai Carabinieri subito dopo il furto. Presumibilmente il ladro è ritornato al museo e ha risposta la scultura all'interno dell'armadietto.

I carabinieri della compagnia Trionfale di Roma stanno ora esaminando le immagini delle telecamere della Gnam. L'allarme al 112 è stato dato intorno alle 10.30 da un addetto alla vigilanza, accortosi dell’incredibile “riapparizione” della testa.

L'opera di Medardo Rosso, del valore di 500mila euro, fa parte della collezione della Gnam e in queste settimane era esposta nel percorso della rassegna "Secessione e Avanguardia". Importante esponente dell'impressionismo, Medardo Rosso (1858-1928) eccelleva proprio nei ritratti di bambini. Il Bambino Malato, ritenuto tra le sue opere più riuscite, lo scolpì tra il 1893 ed il 1895 dopo la degenza in un ospedale parigino, la città dove visse per un lungo periodo e dove espose al Salon des artistes Francais e al Salon des Independents. La Gnam possiede una importante e preziosa collezione delle sue sculture.

L'opera in bronzo si trovava nella sala 48 ed era “sorvegliata” dalle telecamere, puntate su ciascuno dei pezzi in mostra. Per gli investigatori la scultura venerdì scorso è «uscita» dal museo. Un precedente furto alla Galleria d’Arte Moderna risale al 20 maggio del 1998 quando vennero rubate due tele di Van Gogh, «Il giardiniere» e «L’Arlesiana» e un Cezanne, il «Cabanon de Jourdan». Tutte le opere verranno ritrovate il 6 luglio dello stesso anno. L’anno successivo, il 26 gennaio 1999, un uomo, Piero Cannata, imbrattò con un pennarello una tela di Jackson Pollock «Sentieri ondulati» del 1947.

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