La vita a Ferentari, nel ghetto di Bucarest

aSono terminate ieri sera le proiezioni delle sezioni in concorso del 29.mo Trieste Film Festival e si attendono nella giornata di oggi i nomi dei vincitori che verranno annunciati questa sera alle 19 al Politeama Rossetti nella cerimonia di premiazione.
Tra i film in concorso abbiamo visto l’ultimo film del regista romeno Radu Jude, Ţara Moartă (La Nazione Morta), un documentario di grande impatto per il recupero di una memoria storica della Shoah in Romania, raccontato attraverso le commoventi pagine del medico e scrittore Emil Dorian che documentò tra gli anni 30’ e 40’ la sempre maggiore discriminazione e violenza nel suo paese.
Mentre l’ultimo film in concorso al Trieste Film Festival è stato Soldaţi. Poveste din Ferentari (Soldati. Una storia da Ferentari) di Ivana Mladenović, una stella nascente del cinema europeo, ambientato nel ghetto disagiato di Bucarest, Ferentari, con una storia che vuole rompere tabù e frontiere con un ritratto d’amore e tenerezza nel duro ambiente delle comunità Rom emarginate, rappresentate di rado al cinema.
Ma ieri è stata anche la volta dell’incontro Rebels 68 West e la retrospettiva curata da Roberto Silvestri e Mariuccia Ciotta ha proposto prima il più grande debutto cinematografico italiano di sempre ovvero “I Pugni in Tasca” di Marco Bellocchio e poi in serata “Les Deux Amis” di Louis Garrell. Per l’occasione ha raggiunto Trieste la protagonista de “I Pugni in Tasca”, Paola Pitagora, che sul palco accanto ai curatori, il direttore artistico del Festival Fabrizio Grosoli e il collega nonché compagno di set Marino Masè, ha letto alcune pagine del suo diario dell’epoca in cui annotava l’esperienza eccezionale di quel film, l’atmosfera di sano cinismo, come la chiamava Bellocchio, e le emozioni contrastanti e le crisi che le portò interpretare il personaggio di Giulia. «Non farai mai più una cosa così bella», le disse il giovane Bellocchio al termine delle riprese «e aveva ragione» ha aggiunto sul palco Pitagora. All’incontro ha partecipato anche Valentina Agostinis che presenterà oggi alle 14.30 al Politeama Rossetti “Blow Up di Blow-Up”, un film sull’opera che ha catturato lo spirito di una rivolta tellurica epocale, in quella Londra che fu centro artistico e esistenziale del mondo, a 50 anni dalla Palma d’Oro a Cannes, con interviste, foto, riprese del set. A seguire alle 16 verrà proposto proprio Blow-Up di Michelangelo Antonioni e in serata, dopo la cerimonia di premiazione, verrà proiettato in versione recentemente restaurata dalla Cineteca del Friuli la mitica pellicola del 1953 “Bora su Trieste” di Gianni Alberto Vitrotti, Leone d’Argento a Venezia nello stesso anno.
Subito dopo e a chiudere questa 29.ma edizione ci sarà la molto attesa proiezione dell’ultimo film di Elisabetta Sgarbi “L’Altrove Più Vicino”, la Slovenia nelle parole e negli occhi di Paolo Rumiz, nei versi del poeta Alojz Rebula, nei ricordi di Claudio Magris: un viaggio attraverso un paese vicino, nella sua lingua, nei suoi paesaggi, nelle sue somiglianze con l’Italia. L’autrice presenzierà alla proiezione del film.
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