L’Amazzone combattente, a Miramare una copia di Kiss

Chi avrà il sopravvento nella concitata lotta? L’impavida donna guerriera, munita di lancia a cavallo, o la belva feroce che le si avventa contro? Questo doveva chiedersi lo spettatore fermatosi ad ammirare “L’Amazzone combattente”, innalzata nel 1843, in dimensioni gigantesche, all’entrata del Museo di Antichità di Berlino.
Si tratta di un’opera chiave del Romanticismo tedesco, che valse al suo autore, il tedesco August Kiss (1802-1865), la fama di migliore scultore di cavalli a Berlino. Questo capolavoro, caratterizzato da un audace dinamismo plastico, trasmette appieno la drammatica tensione di una scena che attinge a piene mani all’immaginario della mitologia greca.
Numerosi racconti antichi riferiscono degli scontri violenti tra gli eroi greci e il popolo delle Amazzoni, indomite donne guerriere la cui massima specialità era il combattimento a cavallo, per cui ancor oggi “amazzone” è sinonimo di cavallerizza.
Il capolavoro di August Kiss si potè vedere da vicino a Trieste grazie a Massimiliano d’Asburgo, che nel 1862 ne acquistò una riproduzione, in formato ridotto e fusa in zinco, per collocarla nel piazzale antistante al Castello di Miramare.
È necessario aprire qui una parentesi sull’impiego ottocentesco dello zinco, il cui sfruttamento s’intensificò nella prima metà del XIX secolo in funzione di nuovi usi, come la sua applicazione all’ambito architettonico e, dal terzo decennio, alla statuaria; a inaugurare questo tipo di utilizzo fu la Prussia sotto l’influsso dell’architetto di stato Schinkel. I vantaggi offerti dallo zinco erano la facilità della lavorazione, i costi contenuti e la resistenza ad ogni varietà climatica: vantaggi che non dovettero sfuggire all’occhio attento di Massimiliano d’Asburgo, desideroso di dotare il parco di Miramare di una decorazione scultorea che non sfigurasse al confronto con quella presente nei più importanti giardini europei del tempo.
L’Amazzone comprata dall’arciduca esibisce il marchio di fabbrica del berlinese Conrad Philip Moritz Geiss (1805-1875), specializzato nella riproduzione seriale in zinco di opere famose dell’antichità classica o del Rinascimento. Geiss divenne celebre a livello internazionale proprio per aver replicato l’opera di Kiss con una straordinaria innovazione tecnologica: per superare il problema dello sgradevole colore dello zinco, vi applicò un rivestimento in rame attraverso il procedimento elettrolitico della galvanostegia, e ciò gli fece aggiudicare il primo premio all’Exhibition del Crystal Palace di Londra del 1851. Come si disse all’epoca, il trattamento praticato da Geiss conferiva alle sue creazioni “l’aspetto perfetto dei bronzi fiorentini”, ancora rilevabile sull’Amazzone di Miramare, che gode di un posto di eccellenza, in linea d’asse con il portico d’ingresso del castello.
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