Laura Pausini e Pinocchio tris dell’Italia verso gli Oscar

new york
“Mank”, il film di David Fincher su una Hollywood retrò e molto maschile, ha fatto man bassa di nomination agli Oscar 2021, ma dagli annunci di oggi emerge una svolta: 70 donne sono in corsa per un totale di 76 candidature, un record nella storia quasi secolare dell'Academy. Tra queste, per la prima volta, due registe a rompere il soffitto di cristallo: Chloé Zhao di “Nomadland”, la prima cinese e la prima non bianca, e Emerald Fennell di “Promising Young Woman”. E poi tra le altre, le italiane Laura Pausini per la miglior canzone originale «Io Sì/Seen») in collaborazione con la compositrice americana Diane Warren, e Dalia Colli che ha firmato con Mark Coulier e Francesco Pegoretti il make up di “Pinocchio” di Garrone. Hollywood premia Hollywood: i grandi elettori dell'Academy hanno messo in gara Mank in dieci categorie, tra cui miglior film, miglior regista (Fincher), migliore attore protagonista (Gary Oldman) e migliore attrice non protagonista (Amanda Seyfried). Ma ad insidiare il successo per la statuetta più prestigiosa - Best Film - di un'opera in bianco e nero molto per addetti ai lavori sono altri sette titoli: “Il Processo ai Chicago 7”, “Sound of Metal”, “Minari”, “Judas and the Black Messiah”, “The Father”, ma soprattutto “Nomadland” della Zhao, il chiaro front-runner perché candidato in tutte le categorie chiave: miglior film, regista, sceneggiatura (Zhao), attrice (Frances McDormand), cinematografia e editing.
Altri primati di una stagione degli Oscar all'insegna dell'inclusione: “Judas and the Black Messiah” è il primo film in corsa per Best Picture realizzato da un team di produzione - il regista Shaka King, Ryan Coogler e Charles D. King - tutto afro-americano. Nove attori non bianchi hanno ottenuto una nomination, tra cui Chadwick Boseman per l'ultima interpretazione prima di morire in “Ma Rainey's Black Bottom” e la co-star Viola Davis. E poi Yuh-Jung Youn e Steven Yeun di “Minari”, Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield per “Judas and the Black Messiah”, Leslie Odom Jr. per “One Night in Miami”, Riz Ahmed, il primo musulmano, per “Sound of Metal” e Andra Day per “The United States vs. Billie Holiday”.
Per l'Italia c'è stata la delusione di “Notturno”: il film di Gianfranco Rosi era entrato nella shortlist dei migliori documentari, ma è stato escluso dalla finale che vede in gara “Collective”, “Crip Camp”, “The Mole Agent”, “My Octopus Teacher” e “Time”. Ma l'Italia comunque c'è: sono arrivate le nomination della Pausini per la canzone di “La Vita Davanti a Sè” di Edoardo Ponti e le due candidature tecniche di “Pinocchio” di Matteo Garrone: oltre al makeup del due volte premio Oscar Coulier, sono in finale i magici costumi di Massimo Cantini Parrini. E Monica Bellucci è nel cast di “The Man Who Sold His Skin” della regista tunisina Kaouther Ben Hania, nella cinquina dei film internazionali con Quo vadis, Aida? (per la Bosnia-Erzegovina, rievoca la strage di Srebrenica), Collective, Another Round e Better Days.
Gli Oscar saranno annunciati il 25 aprile dal Dolby Theater e dalla storica Union Station di Los Angeles (in Italia in diretta Sky) sigillando l'anno più orribile di Hollywood tra set e sale chiuse a causa della pandemia. —
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