Le clanfe dalla cima dell’Ursus
La Barcolana non si farà più perché ci sono troppe meduse

L’altra notte ho sognato che volavo appeso ad una mongolfiera a forma di Brezel, la città era piena di mercatini, in ogni via c'era un mercatino. Un odore di porchetta, che con la bora arrivava fino a Ravenna, avvolgeva la città. Il golfo era sempre pieno di meduse e a Trieste si svolgevano i campionati mondiali di sci nautico sulla gelatina di mare.
Il sindaco camminava sull'acqua e la città era diventata meta di pellegrinaggio da tutta Europa. Nessuno andava più a Medjugorie. Il Porto Vecchio era pieno di campeggi per il turismo low cost. Nessuno andava più in Istria. C'era anche un trenino guidato dal sindaco in persona a turno con il senatore del Pd, che ti portava fino a Barcola, poi arrivati a Barcola le carrozze venivano agganciate da una funivia e venivano portate fino al santuario di Montegrisa, dove c'era una stanza che conteneva un'enorme medusa avvolta in ricami di oro massiccio. Dalla cima dell'Ursus i ragazzi si sfidavano facendo delle “clanfe” pericolosissime e una volta all'anno la sfida veniva trasmessa in mondo visione. La Barcolana non si faceva più, c'erano troppe barche e alla partenza si impantanavano nelle meduse. La ferriera era stata chiusa da molti anni e l'intera area era stata trasformata in una spiaggia di sabbia con giochi acquatici di ultima generazione. Nessuno andava più a Grado e a Lignano. Finalmente il sogno di città turistica si era realizzato. Mentre osservavo tutto questo, uno stormo di gabbiani telecomandati dalle ronde “bobane” si è scagliato contro la mia mongolfiera bucando il Brezel gigante. Poi per fortuna mi son svegliato.
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