Le coreografie di Bel per Laura Pante sono nate a distanza

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Racconta la storia della danza contemporanea italiana degli ultimi quarant'anni, attraverso il corpo della performer Laura Pante, lo spettacolo “site specific” creato via Skype da Jérôme Bel, coreografo e regista di fama internazionale, per la 39° stagione di Teatro Contatto Blossoms/Fioriture del Css Teatro Stabile di Innovazione del Fvg. Intitolato “Danze per Laura Pante”, questo primo lavoro in italiano di Bel, debutterà in prima mondiale domani al San Giorgio di Udine, dove resterà in scena fino al 6 dicembre.

A illustrare il progetto ieri negli spazi del teatro sono stato lo stesso Bel, in collegamento Skype da Parigi, il presidente del Css Alberto Bevilacqua, affiancato dalla direzione artistica quasi al completo (mancava Fabrizio Arcuri). Sono intervenute anche la danzatrice e coautrice del progetto Laura Pante (foto Dido Fontana), ed Hélène Kelmachter, addetta culturale dell'Institut Français Italia, presso l'Ambasciata di Francia in Italia, in collegamento da Roma. «Questo progetto nasce da un impegno di cooperazione internazionale e dall’interesse verso la progettualità dell’artista di Parigi - ha spiegato Bevilacqua – e grazie alla collaborazione con l’Institut Français Italia e alla Fondazione Nuovi Mecenati». Il contributo dell’istituto francese è per 3 spettacoli di Contatto: oltre a Bel, Ivana Muller e Antoine Le Menestrel.

Pioniere ben prima del Covid di un nuovo modo di lavorare “senza inquinare”, (riducendo al minimo viaggi e trasferte), Bel ha spiegato di «essere stato criticato anche aspramente per questo metodo poco 'rituale'». Poi, ha sottolineato, «quando si è verificato il lockdown, molti mi hanno chiamato, ho lavorato più che mai, impegnato in sette progetti tra Cina e Taiwan, Graz e Udine». A Udine e alla stagione Blossoms Bel è approdato grazie al contatto con Fabrizio Arcuri. «Mi ha intrigato l'idea di costruire un nuovo spettacolo – dice – riprendendo un progetto in cantiere per il 2021, ma bloccato dal Covid, e mi è piaciuta la proposta di Fabrizio di lavorare con una danzatrice locale: sono da sempre contrario alla globalizzazione».

Bel ha annotato che il lavoro sperimentale “a distanza” è stato «impegnativo e imprevedibile, ma anche molto appagante». «Per fortuna – ha aggiunto - c'era Laura che, abitando per un mese il teatro San Giorgio, mi ha assicurato un rapporto con lo spazio reale»”. Per Laura Pante «è stata un'esperienza unica, Jérôme ha avuto la forza di un grande maestro quanto mai presente e concreto, benché fisicamente lontano». —

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