L’esperienza di Antonino Siragusa «Una sfida già dal primo atto»

Il tenore non nasconde la difficoltà dell’interpretazione di un’opera d’avanguardia « e nel terzo atto  c’è l’apoteosi degli acuti»

“I Puritani” è opera d’avanguardia per il suo tempo, un testamento di ampio respiro romantico, ricca di spunti avveniristici affidati spesso all’orchestra, con soli di ampia importanza come la quadriglia di corni iniziale e soli strumentali di notevole difficoltà, quali l’assolo del primo corno e della prima tromba, quest’ultima evocante ideali risorgimentali di “patria, vittoria, libertà” espressi chiaramente dai versi del Pepoli. Sul versante canoro, riprendendo la definizione del maestro Carminati, «è l’espressione più alta del cosiddetto Belcanto Italiano, assunto di puro canto infinito».

In questa apprezzabile ripresa triestina, uno degli artefici del grande successo inaugurale è senz’altro il tenore Antonino Siragusa, artista di grande esperienza e beniamino del pubblico di casa. «Puritani – dice– è un’opera che fa paura a tutti i tenori. La difficoltà si presenta già all’inizio del primo atto, con il re bemolle dell’aria di apertura, poi nel terzo atto c’è l’apoteosi degli acuti. Anche il duettino ripristinato dal maestro Carminati è fantastico. In ogni caso l’opera è estremamente moderna e l’orchestra del Teatro suona proprio con passione. Un plauso al sovrintendente per gli sforzi de Teatro Verdi che cerca di uscire dalla situazione critica che tutti i teatri stanno vivendo».

La recita di stasera sarà affidata al secondo cast, con protagonista ancora il giovane soprano Ruth Iniesta, specialista del repertorio belcantistico, insignita del Premio Lirico Campoamor 2015 come “cantante rivelazione’. Al suo debutto sul palcoscenico triestino, la Iniesta sottolinea il pregio di poter lavorare con grandi artisti e si dichiara entusiasta di essere a Trieste «città bellissima che mi ha fatto innamorare».

Accanto a lei il tenore georgiano Shalva Mukeria, vincitore di alcuni prestigiosi concorsi e regolarmente invitato a cantare nei più importanti teatri internazionali. È recente l’ottimo debutto al Teatro Verdi di Trieste nel ruolo di Tonio in “La fille du régiment” di Donizetti.

Il ruolo di Riccardo Forth sarà affidato a un altro debuttante al Teatro Verdi ovvero al baritono statunitense Stephen Gaertner. In carriera da una decina d’anni, impegnato prevalentemente in Nord America, ha in repertorio i più importanti ruoli baritonali come Rigoletto Amonasro Conte di Luna Iago Escamillo e Scarpia. Mentre gli affanni eroico– paterni di Sir Giorgio saranno affidati alla potente voce del basso Abramo Rosalen, che spazia in ruoli che vanno dal barocco all’opera contemporanea.

A completare il cast, il soprano austriaco Albane Carrère (Enrichetta di Francia) al suo debutto in Italia e i cantanti concittadini Andrea Binetti nel ruolo tenorile di Sir Bruno Roberton e Giuliano Pelizon in quello baritonale di Lord Gualtiero Valton. —

P.F.



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