Lillo&Greg versione supereroi nella televisione del dolore

Al cinema, il 30 aprile uscirà il loro primo film, “D.N.A.”, di cui, oltre che interpreti, sono autori di soggetto, sceneggiatura e regia. Prosegue intanto su Rai Radio 2, per il 18° anno, il loro programma radiofonico: “610 sei uno zero”. Non mancano altri progetti per il teatro, con una commedia che hanno in mente per la stagione prossima. Per quella in corso sono in tournée con “Gagmen” che approda oggi, alle 21, al Comunale di Cormons. Chi sono? Lillo&Greg (al secolo Pasquale Petrolo e Claudio Gregori), duo comico tra i più popolari e amati.
Sottotitolo dello spettacolo è “I fantastici sketch”, «un sottotitolo - dice Lillo - che si lega al manifesto della tournée, nel quale figuriamo come supereroi. Proprio i supereroi, infatti, sono al centro di due sketch che proponiamo, uno nella prima e l’altro nella seconda parte: il loro è un mondo che ci siamo divertiti a esplorare. Prima di diventare una moda cinematografica, infatti, tale mondo nasce dai fumetti, di cui sia io che Greg siamo appassionati. E la nostra carriera è cominciata proprio con i fumetti. Per il resto, ci sono sketch che rappresentano la televisione del dolore, mentre altri costituiscono il tentativo, sempre goffo, di noi uomini nel cercare di conquistare le donne; altri ancora sono particolarmente surreali, come quello di un rito di una strana religione che presentiamo in una chiave molto animata. Nel complesso, c’è un 70% di sketch nuovi e un 30% di classici. L’ultimo è la parodia di “Chi l’ha visto?”: è quasi tutta improvvisata, mentre gli altri sono scritti. L’unico trait d’union è dato dalla musica suonata dal vivo dal maestro Attilio Di Giovanni».
E naturalmente le risate. «Sono due gli sketch che fanno maggiormente ridere gli spettatori - afferma Greg -. Uno è proprio la parodia di “Chi l’ha visto?” che, venendo improvvisata ogni sera, risulta sempre fresca: io faccio il padre di un ragazzo scomparso e sono così affranto da biascicare le parole in un gramelot, mentre Lillo si spreme le meningi per comprendere ciò che dico e creare un identikit per favorire le ricerche, ma non ci riesce. L’altro sketch più divertente è la satira sulle sette religiose e le loro pratiche rituali con un neofita, quasi completamente muto, che si trova nella situazione senza sapere nulla della liturgia: s’intitola “L’occhio”. Ma poi ce n’è un altro che colpisce molto per com’è congegnato, anche se forse è quello che fa ridere di meno: si chiama “Transfert” e inizia con Lillo a fare il paziente mentre io sono lo psicanalista, anche se in maniera sempre più serrata i ruoli si invertono».
Di “Gagmen”, Lillo&Greg sono anche i registi, assieme a Claudio Piccolotto. Oltre a loro, sul palco saliranno pure Vania Della Bidia, Marco Fiorini e, appunto, Attilio Di Giovanni. «Ci conosciamo dall’86, quindi c’è logicamente un’amicizia, ma di affinità abbiamo unicamente quella legata al tipo di umorismo, con gli stessi riferimenti. Per il resto, abbiamo caratteri diametralmente opposti - aggiunge Greg -. Per esempio, al termine degli spettacoli, mentre io vado a cena, lui preferisce starsene in albergo a guardare la tv o a dormire. E quando non siamo in tournée, io preferisco uscire, andare a teatro o a concerti, oppure vado a suonare, mentre lui esce solo per qualche avvenimento mondano come la prima di un film, visto che ama molto l’ambiente del cinema».
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