Marko Kravos, ricordi e versi in faccia alla vita

«Con l'accumularsi degli anni e con diversi libri alle spalle le parole si raccolgono ancora di più su se stesse, pregne di esperienze, emozioni, di risonanze di altri tempi, di colpi di becco della coscienza e dell'ansietà per le scadenze in arrivo...». Così scrive Marko Kravos nei cenni d'autore che accompagnano le sue poesie racchiuse nel volume "L'oro in bocca / Zlato Ustje" (Editrice Belt, pagg. 117). Versi graffianti, ironici, divertenti, tra natura, spirito, materia e carnalità, ma anche dai significati più dolenti, esplorando, non meno vivacemente, la scala di grigi del progresso e del regresso, della caducità, anch'essa insita nella vita e nei suoi frutti, con un proprio ricatto dell'oblio.
La nuova silloge bilingue di Kravos, poeta sloveno di Trieste, scrittore per l'infanzia, traduttore dall'italiano, spagnolo e serbocroato, sarà presentata domani alle 18, alla Libreria Ubik in Galleria Tergesteo, nell'ambito del Mese della cultura slovena a Trieste, da Gruppo-Skupina 85 e Slovenski klub. Interveranno, oltre all'autore, la traduttrice Darja Betocchi, il professor Elvio Guagnini e l'attrice Nikla Petruška Panizon.
Le poesie del volume, a parte cinque scritte tra settembre e dicembre 2016 e pubblicate solo in questa silloge, sono tratte da una raccolta di 72 testi scritti tra gli anni 2013 e 2016. Sono l'anticipazione della più ampia raccolta in sloveno che, sotto il titolo "Kot suho zlato", verrà pubblicata nel prossimo mese di maggio dalla Mladinska knjiga di Lubiana.
«La pubblicazione triestina con le poesie originali a fronte - spiega Kravos - vuole essere un omaggio ai miei concittadini e compagni d'arte di lingua italiana». Darja Betocchi, che firma anche la postfazione, ha curato la traduzione con, sottolinea Kravos, «la propria empatia per l'espressione poetica e la capacità di reinventare, riposizionare il baco originale di messaggi e percezioni». Un lavoro sull'opera di un poeta, tradotto in 27 lingue, con all'attivo 22 raccolte, nonché prosa e sceneggiature radiofoniche, per cui, come sottolinea Betocchi: «La lingua è molto più di uno strumento di ricerca formale e anche molto più che uno strumento espressivo tout court... è anche impertinente boccaccia ai pedanti ragionieri dei sentimenti e della vita; alla vecchiaia, alla morte».
L'attuale raccolta segue quella del 2013, "Sale sulla lingua / Sol na jezik" e la traduzione di Kravos de "Il mio Carso" di Slataper, edita lo scorso anno.
Annalisa Perini
Riproduzione riservata © Il Piccolo








