“Meglio il fumo che l’arrosto” Crea dietro la macchina da presa per un film tutto triestino

Il classico progetto da tempo nel cassetto e ora destinato a vivere, realizzandosi anche con dediche speciali e forse qualche cameo d’eccezione. Si intitola “Meglio il fumo che l'arrosto” e rappresenta l'opera prima per il cinema scritta, prodotta e interpretata da Marcello Crea, l'attore triestino con trascorsi autoriali allo Zelig di Milano e protagonista di diversi progetti incentrati sul recupero del varietà e delle atmosfere del caffe chantant. Commedia brillante, qualche spunto grottesco e ampio spazio per le divagazioni giocate nel solco del neorealismo.
Crea gioca così le sue carte, recuperando un consolidato canovaccio già presentato allo Zelig e ora riletto per la macchina da presa, con la prima serie di esterne previste in questi giorni e allestite sulle Rive, in prossimità della pizzeria “Calò” di Riva Nazario Sauro.
La trama? Il film - promosso dall'Associazione Nova Academia Alpe Adria e ambientato tra Trieste e Gorizia - ruota attorno alle vicissitudini di Vito Vitiello, agente di spettacolo di origini pugliesi residente a Muggia e alle prese con una sgangherata agenzia sull'orlo del fallimento. Debiti, depressione e un improbabile staff di collaboratori ne segnano il declino, almeno sino alla comparsa di Beatrice, un’elegante “imbonitrice” in grado di proporre un progetto altisonante, basato su fantomatici sponsor e nomi altisonanti. Vito Vitiello tentenna ma alla fine accetterà la proposta, convinto dalle necessità e sospinto dai suoi sogni. Da qui la serie degli intrecci che porteranno al gioco di equivoci e a inevitabili colpi di teatro.
La regia è di Crea, coadiuvato da Paolo Magris in veste di consulente artistico e con al seguito una pattuglia di attori della regione, alcuni provenienti dal Dams di Gorizia oppure la debuttante Martina Croce, senza contare altri più rodati come Fabio Musco della Contrada. «Mi piace ricordare che il cast è in fondo ancora aperto – specifica Marcello Crea – questo è un progetto destinato alle sale, a cui tenevo particolarmente, una sorta di film nel film dove Trieste possa spiccare ed emergere in tutte le sue forme, anche quelle dialettali, perché no? Le caratteristiche della città e dei nostri luoghi – ha aggiunto l'attore triestino – devono assolutamente primeggiare».
Insomma, la dizione non sarà una priorità e le vocali potranno anche essere aperte. A proposito di cast ancora da completare. La pellicola punta a un cameo niente male. Marcello Crea pensa a Sgarbi, Ballantini ma soprattutto al reclutamento di Leonardo Pieraccioni, il quale, si dice del back stage, avrebbe visionato la sceneggiatura per poi dichiarare: «Potrebbe funzionare...».
Una forma di assenso al progetto di Marcello Crea lo aveva espresso anche Omero Antonutti, recentemente scomparso, che avrebbe dovuto essere la voce narrante di “Meglio il fumo che l'arrosto”: «Ho avuto modo di lavorare con Omero in teatro – ricorda Crea – e ho poi mantenuto un buon rapporto con lui, non avevo quindi esitato a offrirgli un ruolo nel film e aveva accettato. Questo film lo dedico infatti a lui, nel segno dei molti consigli e indirizzi di umiltà che seppe sempre regalarmi». —
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