Mettere ordine in biblioteca è un impresa quasi metafisica
Nelle settimane di inattività forzata del lock down, molti di noi si sono dedicati ad alcune attività domestiche, di quelle magari rimandate da tempo immemore: riparare mobili, ritinteggiare le pareti, mettere ordine tra le nostre cose. Tra gli ambiti oggetto di tale risistemazione sono ricadute certamente le biblioteche personali o familiari. Ora a offrire qualche utile consiglio su come mettere ordine tra i propri libri giunge un vivace saggio di Roberto Calasso, "Come ordinare una biblioteca" (Adelphi, pp. 130, euro 14,00).
L'autore, scrittore ed editore, non nasconde le difficoltà dell'impresa: a partire dal fatto che chi prova a dare un ordine ai propri libri deve in qualche modo dare forma a una certa parte del suo paesaggio mentale, per poi modificarla. Sistemare i propri volumi è un'impresa delicata, che può essere foriera di sorprese e di scoperte, ma che è sostanzialmente priva di soluzione. Eppure un modo ci dev'essere: quali, dunque, i criteri da adottare? Spiega Calasso: «Il miglior ordine, per i libri, non può che essere plurale, almeno altrettanto quanto la persona che usa quei libri. Non solo, ma deve essere al tempo stesso sincronico e diacronico: geologico (per strati successivi), storico (per fasi, incapricciamenti), funzionale (connesso all'uso quotidiano in un certo momento), macchinale (alfabetico, linguistico, tematico). È chiaro che la giustapposizione di questi criteri tende a creare un ordine a chiazze, molto vicino al caos. E questo può suscitare, a seconda dei momenti, sollievo o sconforto».
Tuttavia l'impossibilità di un ordine assoluto può essere anche qualcosa di utile. «La regola aurea», aggiunge, «rimane quella del "buon vicino", formulata e applicata da Aby Warburg, secondo cui nella biblioteca perfetta, quando si cerca un certo libro, si finisce per prendere quello che gli sta accanto e che si rivelerà essere ancora più utile di quello che cercavamo».
Calasso racconta, tra memoria colta e ricordi autobiografici, episodi e aneddoti di personaggi, più o meno celebri, che si sono cimentati nell'impresa di mettere ordine tra i libri. L'argomento è molto più profondo di quanto a tutta prima potrebbe sembrare. «Come ordinare la propria biblioteca», scrive Calasso, «è un tema altamente metafisico. Mi ha sempre meravigliato che Kant non gli abbia dedicato un trattatello. Di fatto potrebbe offrire una buona occasione per indagare una questione capitale: che cos'è l'ordine. Un ordine perfetto è impossibile, semplicemente perché c'è l'entropia. Ma senza ordine non si vive. Con i libri, come per tutto il resto, occorre trovare una via tra queste due frasi».
Il saggio di Calasso parla anche di riviste, recensioni e librerie (nel senso di negozi dove si vendono i libri). Per queste ultime, sempre più strutturate anche a livello informatico, l'ordine è oggi un tema fondamentale, in termini di organizzazione merceologica ed efficacia commerciale. In assenza di tale ordine, esse non potrebbero assolvere la loro funzione: che è quella di darci proprio il libro che cerchiamo, e - almeno in questo caso - non un altro. —
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