“Misura per misura” in città vizi ed eccessi non risparmiano nemmeno l’Angelo

lo spettacolo
Paolo Valerio dirigeMassimo Venturiello e una numerosa compagnia d’interpreti in “Misura per Misura” una fra le più misteriose opere di Shakespeare. Lo spettacolo va in scena da domani a sabato 1 dicembre alle 20.30 e domenica 2 dicembre la pomeridiana alle 16, alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti per la Stagione di Prosa dello Stabile.
Il testo a tratti cupo e fra i più misteriosi – e perciò intriganti sul piano artistico – di Shakespeare appare oggi ancor più tagliente e incisivo: Paolo Valerio, regista di questa nuova edizione prodotta dallo Stabile di Verona con il Teatro della Toscana e l’Estate Teatrale Veronese, lo ha compreso chiaramente e ha concepito l’intera messinscena tenendo conto di questa dimensione.
Gli attori, capitanati da Massimo Venturiello nei panni del Duca, attraversano la drammaturgia con ritmo incalzante, incastonati in un’ambientazione che non è collocabile in un tempo definito. Il Duca – ha evidenziato la critica – sembra concepire un “Truman Show” al contrario. La fascinazione del male, le contraddizioni interiori dell’essere umano, l’egoismo, la perdita dei valori fondamentali risuonano dunque con ancor maggiore potenza fra il palcoscenico e la platea e inducono a importanti riflessioni. «Questo malessere umano spiega il regista -, oltre tutti i limiti possibili, oltre la farsa, oltre l’ironia, diventa gioia e dolore di un luogo immaginario ma così reale e vicino, dove la forza dell’amore e della bellezza silenziosa forse trionferanno sulla schiavitù della paura e dell’istinto. Per ritornare a sognare, nonostante tutto» scrive il regista, accennando al finale della commedia che affida la speranza ad un ambiguo, poetico silenzio».
La trama shakespeariana vuole che il Duca di Vienna, stanco dei vizi e degli eccessi che ammorbano la sua città, decida di allontanarsi, affidandone la guida ad Angelo, uomo coscienzioso e apparentemente morigerato che assume la carica di governatore. In realtà il Duca ha architettato una finzione, per osservare – assumendo una falsa identità – il comportamento e i pensieri dei propri concittadini. Si traveste da religioso, prende il nome di frate Ludovico, ed assiste agli eventi, talvolta intervenendo in modo da evitare il peggio e prendendo coscienza della deriva intrapresa dalla sua comunità.
Come gli altri, anche l’integerrimo Angelo si lascia presto corrompere: da un lato esercita con ottuso rigore il proprio potere condannando a morte il giovane Claudio, colpevole di attendere un figlio dalla propria fidanzata prima delle nozze. Dall’altro però, quando la sorella del condannato – la novizia Isabella – si presenta da lui per intercedere e salvare almeno la vita al giovane, Angelo si lascia tentare e compie un ricatto sessuale: Claudio avrà la vita salva se Isabella si concederà a lui per una notte.
La deprecabile proposta scatena un’ondata di sviluppi discutibili: Claudio pur di non morire accarezza la tentazione di sacrificare l’onore della sorella, lei per salvarsi lascia senza troppi scrupoli che un’altra donna la sostituisca nell’orribile notte con Angelo… Per fortuna la sostituzione è una macchinazione del Frate-Duca che opportunamente mette fra le braccia di Angelo la sua legittima moglie. Così la commedia si conclude armoniosamente, con la celebrazione di quattro matrimoni. Lascia l’amaro in bocca però: perché il finale gioioso e riparatore – a ben guardare – non assicura affatto che l’indomani la società scelga di abbandonare la china di depravazione intrapresa. “Misura per Misura” di William Shakespeare va in scena nella traduzione di Masolino D’Amico e per la regia di Paolo Valerio.
Daranno vita, fra gli altri, ai molti personaggi dello spettacolo Massimo Venturiello (Il duca, Vincenzo), Simone Toni (Angelo, il vicario), Roberto Petruzzelli (Escalo, anziano lord), Francesco Grossi (Claudio, giovane gentiluomo), Alessandro Baldinotti (Lucio, uno stravagante), Marco Morellini (Bargello), Simone Faloppa (Gomito, gendarme stordito), Luca Pedron (Schiuma, gentiluomo sciocco), Roberto Petruzzelli (Pompeo, servo di madama Strafatta). —
Riproduzione riservata © Il Piccolo