Nando Rollando, il Mullah dello sci fa la guida alpina in Afghanistan

«Confesso che se smettessi di andare in montagna, mi impegnerei di più nel coltivare la terra. Ma sono guida alpina da oltre vent'anni e ora, in Afghanistan, faccio questo bellissimo lavoro per clienti non molto diversi da quelli che ho sulle Alpi e per ragazzini afghani perché possano sperare in un futuro migliore sulle loro montagne»: così raccontava Ferdinando Rollando, guida alpina che in Afghanistan si era guadagnata il soprannome di «ski-mullah», perché con la sua ong Alpistan voleva portare il turismo sciistico tra i monti appena liberati dai talebani. La sua storia ora viene raccontata nel libro-diario 'Il cielo di Kabul - La storia del Mullah dello sci’, curato da Antonio Bettanini (Il Melangolo, pagg 217, euro 18,00). «Tutto è iniziato a Chamonix, nel settembre 2010. Quell'anno - si legge nel libro - ero già salito dieci volte in cima al Bianco. A fine stagione mi contatta Ian MacWilliam, media officer dell'Aga Khan Foundation. Abbiamo bisogno di “rinforzi” in Afghanistan, per 3 mesi: te la sentiresti di seguire un nostro progetto? L'idea è semplice e visionaria. Sviluppare il turismo invernale nella valle dei Budda, a Bamiyan - 2500 metri di quota -, la meta per eccellenza del turismo culturale giovanile degli anni Settanta. Il 9 luglio 2014, Ferdinando, che per tutti era 'Nando’, e il suo giovane amico e cliente Jassim sono partiti dal rifugio Gonnella in direzione del Monte Bianco e non sono più tornati.
La sua storia inizia a Sestri Levante, ma fin da adolescente Rollando si appassiona alla montagna, fino a gestire il Rifugio Amianthe sul Grand Combin, in Valle d'Aosta. Nel 1981 si trasferisce a Milano dove si laurea in architettura. Nel 1989 affitta una casa a Ollomont, piccolo comune valdostano, per lavorare come architetto urbanista e diventare Guida Alpina. Intanto viaggia, tra India (1987), Yemen (1989), Stati Uniti (1991). Nel 1991 acquista una casa a Ollomont, vecchia e abbandonata: è la prima delle sue ristrutturazioni, rispettose e innovative. Nel 2004, con la famiglia, va in Cina: come fotografo, come urbanista, come guida alpina. Nel 2010 un'altra avventura: l'Afghanistan e l'aiuto umanitario. Con la sua ong Alpistan è riuscito a far sciare un gruppo di ragazze afghane.
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