Nello scrigno di Cividale il tesoro del Tempietto e la leggenda del diavolo

Fondata da Giulio Cesare nel 53 a.C. con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, Cividale del Friuli si è sviluppata nei secoli sulle rive del fiume Natisone e offre ai visitatori una ricchezza storica e architettonica degna di una capitale d'altri tempi. Non a caso la cittadina contese per decenni alla vicinissima Udine la supremazia regionale. Tale era la sua importanza che Carlo IV le concesse anche l'apertura di un'Università, nel 1353. Fu centro politico e amministrativo del primo ducato longobardo in Italia e, nel 1238, il Patriarca di Aquileia vi trasferì la propria sede, con conseguente fioritura di monasteri, conventi e palazzi nobiliari.
Protetti da possenti mura di fortificazione, i tesori cittadini sono oggi riconosciuti come patrimonio mondiale dell'Unesco. Uno fra tutti: il Tempietto Longobardo del Monastero di Santa Maria in Valle, considerato fra le più pregevoli espressioni dell'alto Medioevo occidentale e uno dei sette simboli più rappresentativi del potere longobardo in Italia. Nel Museo Cristiano, ricavato in locali adiacenti al Duomo, sono conservati altri capolavori della scultura longobarda, come l'Ara in pietra del duca Rachtis, re dei Longobardi, e il Battistero di Callisto, un'edicola ottagonale ornata da bellissime decorazioni scolpite. Grazie a questi reperti, Cividale è divenuta il punto di partenza della "via longobardorum", un itinerario nazionale che ripercorre le testimonianze significative lasciate da questa popolazione germanica.
Fra le gemme cittadine spiccano anche il misterioso Ipogeo Celtico, un complesso di grotte artificiali scavate a diversi livelli di profondità, e l'imponente Basilica di Santa Maria Assunta, in stile gotico veneto, con la luminosa facciata in pietra bianca e la Pala d'argento di Pellegrino II, posta sull'altare e considerata uno dei capolavori dell'oreficeria medioevale italiana.
Cuore del centro storico è Piazza del Duomo, sulla quale si affacciano il quattrocentesco palazzo Nordis e il Palazzo dei Provveditori Veneti, che si attribuisce al Palladio e ospita oggi il Museo archeologico nazionale. Imboccando corso Mazzini, la principale via cittadina, si arriva fino a piazza Paolo Diacono, famosa per il pittoresco mercato delle erbivendole e dedicata al più famoso storico longobardo, vissuto in uno degli antichi palazzi che vi si affacciano, adornati anche da affrescati e ricami architettonici. Simbolo di Cividale è, infine, il vertiginoso ponte del Diavolo, sospeso sul Natisone e avvolto nella leggenda. Più volte distrutto e ricostruito nel corso della storia della città, vale la pena attraversarlo e scendere lungo il letto del fiume dalle scalette che lo costeggiano, per godersi la vista e una piacevole dimensione naturale.
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