Nina Zilli canta a Grado «la voce di Nina Simone e l’urlo rock degli Ac/Dc»

Sarà la giudice di “Italia got’s Talent” ad aprire venerdì sera la nuova edizione del Festival Ospiti d’Autore alla Diga
Di Sara Del Sal

Aprirà venerdi alle 21.30 il Grado Festival Ospiti d'Autore alla Diga Nazario Sauro e lo farà all'insegna di una delle artiste più particolari del panorama italiano come Nina Zilli con il suo "Frasi&Fumo".

«Porto a Grado uno spettacolo pensato con Mauro Pagani, il mio produttore, che ha deciso di integrare alla mia band storica, la Smoke Orchestra, un violoncello. Presenterò il mio ultimo album che dà il titolo al tour e lascerò spazio a tutti i miei singoli ma ci sarà un momento acustico in cui il violoncello sarà davvero il valore aggiunto. Ho anche riarrangiato qualche pezzo in modo da non fare sembrare sempre uguali certe canzoni a chi mi ascolta da anni ormai. Comunque se l'apertura la affido a Nina Simone con la sua voce, il finale lo farò con un pezzo degli Ac/Dc in chiave R&b con degli accenni a Otis Redding», spiega Nina Zilli.

Per lei, impegnata anche come giudice in “Italia's got Talent", «gli italiani hanno un grande talento nell'arte di arrangiarsi, come insegnava Totò, ma mi rendo conto che oggi guardiamo troppo spesso lontano da noi, senza vedere ciò che abbiamo qui. Se riuscissimo a riappropriarci delle nostre radici che vanno da Fellini a Morricone, potremmo tornare molto in alto».

Al suo attivo tre partecipazioni al Festival di Sanremo. «Da piccola per me era un sogno, anche io volevo andare a cantare lì e lo dicevo a mia mamma che mi guardava un po' perplessa. Oggi lo vedo come un frullatore incredibile. Quel palco magico è proprio come pensavo che fosse, e anche se ogni volta ci sono degli istanti in cui mi chiedo chi me lo abbia fatto fare, sono sempre felice di tornarci».

Agli esordi ha visto una sua canzone diventare parte integrante di “Mine vaganti”, il film di Ferzan Ozpetek. «Amo il cinema perchè coniuga in sè tutte le arti, dalle immagini, alla musica alla parola. Ricordo quando mi hanno mandato il trailer con la mia "50mila" che era appena uscita, mi sono ribaltata dalla sedia guardando Scamarcio che la cantava».

Nina Zilli ha conseguito una laurea in Relazioni pubbliche, ha fatto la vj, fa la conduttrice radiofonica su Radio2, il giudice televisivo. «Ma la mia passione principale rimane il canto, scrivere canzoni e fare concerti. Tutto il resto lo faccio con leggerezza, sono delle divagazioni che comunque si collegano alla musica».

Da giovane ha trascorso del tempo in Irlanda, a Chicago e a New York, dove non ha solo imparato l'inglese. «L'Irlanda mi ha dato “The committments”, il primo film che ho visto li, di cui non ho capito molto ma che mi ha fatto impazzire per la musica. È stato il posto che mi ha fatto crescere e che ha portato la ragazzina che ero, sempre chiusa in camera come un'eremita, a socializzare, aprendomi al mondo. Di Chicago ho amato il blues, il soul, il funk, i vinili e la cultura musicale anche se, a diciotto anni, mi era preclusa l'entrata nei locali dove la musica veniva suonata dal vivo. new York la considero una bella città ma non potrei viverci, l'ho vissuta poco e odiata molto».

Il look di Nina Zilli è una parte importante del suo impatto sul pubblico. «Io lo vivo come un gioco. Talvolta faccio degli omaggi inserendo dei particolari che richiamano dei grandi artisti». Ma pur essendo una delle stelle in ascesa del nuovo millennio afferma: «Darei qualunque cosa per tornare indietro e vivere qualche istante negli anni '60, per vedere nascere quella musica bellissima».

Il Grado Festival proseguirà con il tributo ai Dire Straits del fondatore John Illsey (29 giugno), Fiorella Mannoia (9 luglio), e Goran Bregovic (17 luglio). Biglietti disponibili su TicketOne.

Sara Del Sal

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