Omar Sy padre all’improvviso tra risate e un pizzico di melò

ROMA. Paternità, tenerezza, umorismo e lacrime sono il plot di “Famiglia all’improvviso, istruzioni non incluse” (Demain tout commence) di Hugo Gélin, in sala dal 20 aprile con Lucky Red. A questo si...
Di Francesco Gallo

ROMA. Paternità, tenerezza, umorismo e lacrime sono il plot di “Famiglia all’improvviso, istruzioni non incluse” (Demain tout commence) di Hugo Gélin, in sala dal 20 aprile con Lucky Red. A questo si aggiunga il contrasto della fisicità, da gigante buono, di Omar Sy (“Quasi amici”) in contrasto con Gloria, tenera e piccola neonata tutta da difendere. E, sempre per contrasti, questo film, ispirato al lungometraggio “Instructions not included” del messicano Eugenio Derbez, parte come un perfetto feel-good movie per poi scivolare, a piccoli passi, nel melodramma.

Protagonista Samuel (Sy) che vive la sua vita nel Sud della Francia lavorando in un centro vacanze con le intemperanze di un carattere bambino che conquista tutti. Porta i turisti su un motoscafo di lusso e ha avventure a più non posso. È lui che anima le feste di questo villaggio vacanze ed è sempre lui che risolve tutti i problemi. Un uomo insomma senza responsabilità e legami fissi fino a quando una delle sue vecchie fiamme, Kristin (Clemence Poesy) gli lascia tra le braccia una bambina di pochi mesi, Gloria, ovvero sua figlia. Samuel impara, giorno dopo giorno, a essere un buon padre e lo fa nella fredda Londra dove è costretto a trasferirsi dopo aver perso il suo posto in Francia. Qui si mette a fare lo stuntman grazie all’aiuto del produttore omosessuale Bernie (Antoine Bertrand) che diventa come uno zio per la bambina. Ma principale mission di Samuel è quella di far credere alla piccola Gloria (Gloria Colston) che la madre non è affatto scomparsa, ma che anzi le scrive ogni giorno tenere e-mail da mamma lontana. Otto anni dopo, quando Samuel e la piccola Gloria sono ormai inseparabili, felici, una cosa sola, una sorpresa inaspettata cambierà le loro vite per sempre. Kristine ritorna.

«Sono rimasto colpito dalla storia di quest’uomo - sottolinea ancora il giovane regista parigino - che decide di dedicarsi completamente alla figlia. Mi ha ricordato film come “La vita è bella” di Roberto Benigni o “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino, che mettono meravigliosamente in scena coppie adulto/bambino».

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