Orde di migranti cercano il wi-fi sui bus

Il problema del wi-fi sui bus non è una cosa da poco su cui fare ironie. Si sa bene che un profugo che fugge dalle bombe sceglie sempre come sua destinazione delle località con autobus con connessione internet gratuita.
Da tutto il Medio Oriente come dall'Africa tanti profughi ma anche molti semplici migranti economici affrontano viaggi rischiosissimi col sogno di poter giocare a Candy Crush Saga seduti su un mezzo della Trieste Trasporti. Ma non possono certo venire tutti qui. Prendiamo esempio da Donald Trump che si sta già dando da fare. Qualcosa si sta facendo anche qui, questo è vero... Moltitudini di stranieri venivano a Trieste per poter parcheggiare impunemente la propria bicicletta in strada o per sedersi su una panchina o su uno scalino. E a tutto questo per fortuna si sta ponendo un limite. Ma non basta.
Una sfida da affrontare
Ecco altre possibili contromisure da adottare affinché le attrattive della nostra città non divengano un pericoloso boomerang per tutti noi. Intanto bisogna restringere la libertà di ordinare al bar diversi tipi di caffè (pare che molti immigrati clandestini da paesi lontani siano attratti dal 'capo in b' e da altre nostre specialità in tema). E basta anche con la balneazione libera. Recintare Barcola è il minimo. Un bel problema poi è rappresentato anche dalla nostra stupenda visione del tramonto dal Molo Audace. Migliaia e forse milioni di lavoratori provenienti da paesi poveri smanierebbero per poter arrivare qui per assistere a questo spettacolo. Anche il molo quindi va transennato e interdetto alle passeggiate. Si potrebbe anche segarlo via direttamente come una panchina. Magari lasciandone solo un moncherino, per non disperdere del tutto il suo scopo monumentale e allo stesso tempo non agevolare pratiche indecorose come le passeggiate in riva al mare.
C'è tanto da fare
Ma questi sono solo alcuni dei nostri problemi. Volendo proseguire in una seria politica che possa scongiurare l'arrivo dei migranti, tanti sarebbero i cambiamenti da apportare alla vita cittadina. A loro come a noi piace ogni tanto girare in centro. Si chiuda il centro, non alle macchine ma agli uomini. Di sedersi, poi, mi dispiace, non se ne parla proprio... Ogni superficie che possa risultare utile alla seduta va tolta per sempre. E poi mi dispiace dire che io stesso, l'altra estate, ho visto con i miei occhi alcuni stranieri immigrati mangiarsi bellamente un gelato. E aboliamole 'ste gelaterie. O l'estate, magari. Infine c'è da dire che anche loro, come noi, hanno bisogno di lavorare per vivere. Da ultimo quindi si tolga il lavoro. Su questo non solo a Trieste ma in tutta Italia si è già fatto tanto, ma si può fare molto di più. E poi il problema dei migranti sarà finalmente risolto una volta per tutte. E chi esce per ultimo spenga la luce.
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