Palermo capitale della Cultura, Aquileia delusa

AQUILEIA. È Palermo la Capitale italiana della cultura per il 2018. Sfuma, per la terza volta, il sogno di Aquileia e del Friuli Venezia Giulia. Il verdetto, inesorabile, è arrivato ieri pomeriggio. Dopo Pistoia e Mantova, tocca dunque al capoluogo della Sicilia. Designata dalla giuria, presieduta da Stefano Baia Curioni, la vincitrice è stata annunciata, ieri pomeriggio, a Roma, nella sede del Ministero, dal ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, che ha assicurato una particolare attenzione per tutte le città finaliste. Scelte all’unanimità dalla giuria tra le ventuno città partecipanti, le finaliste erano in tutto dieci: Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo torinese e Trento. Comprensibile l’amarezza del primo cittadino di Aquileia, Gabriele Spanghero, volato a Roma, in rappresentanza di Aquileia, assieme al vicesindaco Luisa Contin. «Abbiamo accolto la notizia a malincuore – le parole di Spanghero -. L’amarezza c’è, è inutile negarlo, ma torniamo a casa con la certezza di aver fatto un buon lavoro, qualcosa che non era mai stato fatto prima nella nostra cittadina. Il prossimo anno uscirà il bando per la Capitale italiana della cultura 2020 (per il 2019 Mantova è stata scelta come Capitale europea della cultura, ndr) ma temo non sarà possibile essere inclusi. È previsto che chi ha partecipato a questo bando non possa presentarsi per il biennio seguente. Ad ogni modo, nei prossimi mesi, capiremo come sarà strutturato il bando in questione. Va detto che l’aver studiato e condiviso progettualità e proposte ha fatto comunque crescere Aquileia».
Luisa Contin, vicesindaco e assessore alla cultura, si toglie un sassolino dalla scarpa. «Dopo Mantova e Pistoia – commenta - avevamo immaginato potesse toccare al sud ma, a dire il vero, non pensavamo Palermo. C’erano tante proposte interessanti, presentate da città più piccole e con meno opportunità. Credo sia stata premiata la proposta di integrazione, di cui ha parlato il sindaco Orlando, nei confronti dei migranti, considerati nuovi cittadini di Palermo». Alla vincitrice sarà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. La Capitale italiana della cultura, designata dal Ministero, ha la possibilità, per un anno, di mettere in mostra la vita e lo sviluppo culturale del territorio. L’iniziativa ha, tra gli obiettivi, la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e il miglioramento dei servizi rivolti ai turisti. «Tutte le città finaliste – annuncia Contin – sono state inserite nella rete delle città della cultura. Il ministro Franceschini, inoltre, ha promesso una particolare attenzione nei confronti di chi ha saputo riprogettare lo sviluppo mettendo al centro la cultura. Nessuna tra le città finaliste sarà lasciata sola. Per noi non finirà qui. Andremo a cercare nuove occasioni di finanziamento. L’obiettivo è dare inizio a una svolta per la politica della nostra cittadina mettendo al centro proprio la cultura».
E se in Friuli si mastica amaro, in Sicilia è tempo di festeggiamenti. «Abbiamo vinto tutti, perché siamo stati capaci ognuno per il proprio impegno a narrare le bellezze dei nostri territori», ha detto il sindaco Leoluca Orlando, non appena saputo che Palermo sarà capitale della cultura italiana nel 2018. «La cifra culturale più significativa - ha detto emozionato il sindaco - e che rivendichiamo è la cultura dell'accoglienza. Noi rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso, ma di essere e restare uguale».
La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Nata nel 2014 a seguito della proclamazione della città di Matera a capitale europea della cultura 2019, l'iniziativa ha, tra gli obiettivi, quello di "valorizzare i beni culturali e paesaggistici" e di "migliorare i servizi rivolti ai turisti". Un francobollo celebrativo della città di Mantova è stato emesso lo scorso 15 ottobre e per il 2017 ne sarà previsto, come da programma provvisorio uno anche per Pistoia.
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