Penco ricorda Vittorio Vidali

“Per Vidali è più facile sparare che pensare”. Così Enzo Biagi, citando Togliatti, apostrofa Vittorio Vidali in una famosa intervista. Ma chi era veramente Vittorio Vidali, il “comandante Carlos”, il controverso rivoluzionario che ha attraversato le guerre del Novecento? Ce lo racconta il regista Giampaolo Penco nel documentraio prodotto da Videoest “Questa è la mia vita”, dove attraverso interviste e documenti d’epoca e con al “giuda” di Patrick Karlsen è ricostruita la vicenda umana e politica di Vidali. Il documentario va in onda domenica, alle 10.05 su Rai Tre, nei programmi a diffusione regionale, e in replica mercoledì 21 dicembre alle 21.20 su Rai Tre bis. Nato a Trieste nel 1900, sotto l’Impero Austro-Ungarico, da subito comunista, Vittorio Vidali a vent’anni fugge in Russia. Anni dopo è negli Stati Uniti con gli anarchici Sacco e Vanzetti. Torna in Russia, è militante nel Soccorso Rosso internazionale, esponente del Komintern. Vive in Francia, Belgio, Austria e non può mancare alla Guerra di Spagna. Nel 1939 è in Messico, dove nasce una storia d’amore con la fotografa Tina Modotti. Qualche anno dopo è a Cuba, dove diventa amico personale di Che Guevara. Nel 1947 torna in Italia, diventa segretario del Partito comunista di Trieste Territorio Libero. Nel 1949 appare una sua foto sulla rivista “Life”, il titolo è: L’uomo che ucciderà Tito. Da molti è stato additato come agente del Kgb, e poi, ottantenne il suo nome viene legato alle Brigate Rosse.
Riproduzione riservata © Il Piccolo