“Perlasca” al Rossetti Alessandro Albertin in una prova d’attore

TRIESTE. Ritorna in scena solo stasera, alle 20.30, al Rossetti “Perlasca. Il coraggio di dire no”, scritto e interpretato da Alessandro Albertin. Fin dalla sua prima apparizione allo Stabile lo spettacolo ha conquistato il pubblico, tanto che la sua storia è costellata da sold out, repliche straordinarie, compresa una memorabile nella grande sala del Politeama fitta di studenti…
Il merito è certo del tema affrontato: quello della Shoah e di una delle esemplari personalità che hanno avuto il coraggio di opporsi al male, a rischio della propria vita. Ma è sicuramente anche di un protagonista e autore che la critica ha definito “in stato di grazia”: il pubblico regionale conosce bene il talento di Alessandro Albertin, non soltanto per Perlasca (e tutti gli altri ruoli) che interpreta in questo spettacolo, ma anche per le tante ottime prove nelle produzioni dello Stabile, la più recente ne “I Miserabili” dove era il vescovo Myriel.
Nella messinscena diretta da Michela Ottolini, Albertin è sempre in scena e in una prova di intensità ed eclettismo da brivido, dà vita a tutti i personaggi del testo.
A Budapest nel 1944, Perlasca, (che in passato si era guadagnato la stima di Francisco Franco e ha una sua lettera di “appoggio”) si mette al servizio dell’ambasciatore Sanz Briz con cui collabora finché questi è costretto a lasciare l’Ungheria. Assume allora indebitamente il ruolo di ambasciatore di Spagna e in soli 45 giorni – in una corsa contro il tempo – volgendo le sue capacità comunicative di venditore in doti diplomatiche, evita la deportazione ad almeno 5.200 ebrei.
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