Al Rossetti di Trieste Luca Nencetti porta Peter Pan sull’isola che non c’è
Sabato 28 e domenica 29 il musical al Politeama Rossetti: «Le canzoni di Bennato sono perfette»
Si potrà seguire la seconda stella a destra al Rossetti, il 28 e il 29 dicembre, con il ritorno di “Peter Pan il musical”. Ormai un evergreen, capace di entusiasmare i piccoli ma anche di fare cantare i grandi, lo spettacolo torna in scena allo Stabile Regionale con un nuovo protagonista: Luca Nencetti. Ad affiancarlo una “consolidata” Wendy di Martha Rossi e poi ci saranno Renato Converso e Claudio Castrogiovanni a capo di un cast che saprà dare vita ai Bambini sperduti, ai pirati di Capitan Uncino e a tutti gli altri personaggi che affollano questa fiaba nata dal genio di James Matthew Barrie e diretta, per l’Italia, da Maurizio Colombi che si avvale della musica di Edoardo Bennato.
Nencetti, che ha all’attivo partecipazioni a cortometraggi, film, pubblicità e tanti spettacoli e che si è già aggiudicato il Premio Nazionale delle Arti 2020, arriva a Trieste nei panni del ragazzino che sa volare, amico di Trilly e capace di incantare intere generazioni.
«Tutti conoscono Peter - spiega Nencetti - è il ragazzo che non vuole crescere, che vuole continuare a divertirsi. C’è tantissimo materiale letterario su di lui ed è una fonte preziosissima di ispirazione. È bello poter conoscere il mondo da cui arriva, creato dalla fantasia di Barrie, anche se oggigiorno è un libro che è poco letto». Portare in scena questo ragazzo speciale, che sa volare, è da sempre impegnativo, perché richiede delle abilità da ballerino, cantante e attore. «Non avevo mai visto il musical prima di affrontare il provino - spiega il nuovo Peter - nella mia memoria c’era solo il cartone animato della Disney. Anche lo stesso romanzo è una lettura a cui mi sono dedicato per preparare il personaggio».
Un valore aggiunto, ma anche un banco di prova, sono le canzoni di Bennato, come “Ogni favola è un gioco”, “Il rock di Capitano Uncino”, “Viva la Mamma”, per non parlare del momento in cui viene indicato il tragitto verso “L’isola che non c’è”. «Le canzoni di questo spettacolo - spiega Nencetti - sembrano scritte appositamente per questa storia, drammaturgicamente sono perfette. Hanno un gusto pop e sono davvero interessanti». Impossibile per lui, nato nel 1998, ricordare che quelle canzoni furono delle hit nel 1992, quando arrivarono al pubblico, contenute per la maggior parte in un album intitolato “Capitan Uncino”. Eppure, ancora oggi, sanno davvero andare a segno, in scena, generando infiniti ricordi in coloro che le hanno vissute e facendo presa immediatamente anche su coloro che le incontrano per la prima volta.
Il nuovo Peter Pan è al primo ingaggio nel mondo del musical italiano. «Finalmente mi esprimo per tutte le cose che sono - rivela - un po’ ginnasta e un po’ cantante. La mia prima passione, fin da piccolo, è stata la ginnastica artistica. Ho iniziato a praticarla quando avevo sei anni e ho continuato per undici anni, riuscendo a guadagnarmi un posto tra i primi dieci atleti italiani in quella disciplina. Quando ho lasciato, a 16 anni, ho concluso il mio percorso all’ottavo posto in Italia. È un mondo bellissimo che regala emozioni forti. Ricordo infatti che il mio allenatore, quando stavo per lasciare quella carriera, mi disse che non sarebbe stato facile trovare velocemente qualcos’altro in grado di regalare altrettante emozioni».
Eppure Nencetti lo ha trovato, nel mondo del teatro. Si è diplomato all’accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico e ha iniziato a lavorare con grandi artisti. “Ora voglio fare tutto - spiega - questo provino per “Peter Pan” è stato una fortuna inaspettata, ma voglio anche scrivere, dirigere, fare teatro di prosa britannico, recitare, cantare.”
Artista a tutto tondo, Nencetti è anche uno scrittore. «Amo scrivere cose drammatiche, cose irriverenti e oneste, andare oltre ai tabù con umorismo e ironia». Dentro a uno scrittore c’è sempre anche un lettore. «Negli ultimi anni ho ripreso a leggere - rivela - mi piace molto Dostoevskij ma anche Mordecai Richler, l’autore di “La versione di Barney”, che per me è un genio».
Intanto, per due sere, sarà a Trieste, al teatro con le stelle, a far divertire centinaia di bambini che immancabilmente partecipano a questa fiaba irresistibile, perché loro, come Peter, credono nelle fate. —
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