Pozzis, Samarcanda su una moto del ’39 Cocco l’eremita nel cuore dell’Asia

TRIESTE
Il film documentario “Pozzis, Samarcanda” (Italia, 2021, 86’) del film-maker friulano Stefano Giacomuzzi, reportage di un viaggio avventuroso in sella a una Harley-Davidson del 1939 dalle montagne friulane fino al cuore dell’Asia, sarà presentato al cinema Ariston doomani alle 20.30 alla presenza del regista e del protagonista Alfeo “Cocco” Carnelutti. L’incontro con il pubblico sarà moderato dal giornalista e collaboratore del Piccolo Ugo Salvini.Cocco e Stefano sono due amici improbabili, legati da un unico obiettivo: arrivare a Samarcanda. Cocco ha 73 anni e un passato tormentato, è affetto dal morbo di Crohn ed è l’unico abitante di Pozzis, un paese abbandonato sulle montagne friulane. Da sempre sogna di partire verso est in sella alla sua Harley-Davidson del 1939. L’incontro con Stefano, regista di 22 anni, rende il sogno realtà.
Nasce così un viaggio donchisciottesco: 8000 km, fin nel cuore dell’Asia. Cocco in sella a una moto inadatta a un percorso così estremo. Stefano al seguito, su un furgone con una troupe cinematografica, per realizzare un film sull’impresa e la travagliata storia dell’amico. Cocco ha scontato otto anni in carcere per omicidio, ma non vuole parlarne e Stefano teme che questo comprometta la riuscita del film.
Tra le difficoltà di un viaggio che sembra impossibile per un vecchio motociclista, i dubbi di un giovane regista per la prima volta davanti alla macchina da presa, e imprevisti anche drammatici, i due temono di essersi cimentati in un progetto più grande di loro. Solo la loro amicizia permetterà a entrambi di raggiungere la propria meta.
Il viaggio di andata di Stefano e Cocco è durato 37 giorni, toccando 9 stati, attraverso i Balcani, per entrare in Turchia, fino poi al limite con il confine armeno; da lì, proseguendo tra Mar Nero e Mar Caspio verso la Georgia, nella steppa, fino al Kazakhstan. Raggiunto l’Uzbekistan, hanno fiancheggiato il confine con il Turkmenistan per scendere fino a Samarcanda, mitico crocevia di lingue e civiltà.
Ma nel viaggio “fisico”, se ne innesta un altro, che si svolge nella memoria. Durante il viaggio per Samarcanda Cocco racconterà del viaggio che lo ha portato dove si trova ora, spiegherà cosa lo abbia spinto a vivere da solo in un paese abbandonato in montagna, racconterà della sua passione per le moto, dell’incidente che lo ha costretto a smettere di correre competitivamente, di come sia stato segnato dagli anni passati in ospedale e dagli anni passati in carcere.
Il documentario, nato da un progetto di crowdfunding, è stato realizzato con il sostegno del Fondo Audiovisivo Fvg, dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana e della Fvg Film Commission, ed è distribuito da Rodaggio Film.
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