Quando le storie finiscono male i bambini imparano a evitare i guai della vita
Niente happy ending per gli incauti e per nulla avveduti protagonisti delle tragicomiche avventure delle piccole filastrocche nate dalla penna di Donatella Bisutti, "Storie che finiscono male",...

Niente happy ending per gli incauti e per nulla avveduti protagonisti delle tragicomiche avventure delle piccole filastrocche nate dalla penna di
Donatella Bisutti
,
"Storie che finiscono male"
, accompagnate dalle illustrazioni di
Eleonora Marton
. Le ventiquattro piccole (dis)avventure in rima della scrittrice, giornalista nonché fondatrice del premio Andersen - L'albero delle parole, riprendono in chiave contemporanea il sempre attuale messaggio pedagogico che si propone di insegnare ai bambini a non cacciarsi nei pasticci, prendendo esempio dalle peripezie narrative accorse ai protagonisti, per sventatezza, tracotanza o banale disobbedienza. Il libro per bimbi dai tre anni
(Einaudi Ragazzi, pagg. 114, euro 12,00)
dal sottotitolo "Le storie che finiscono male sono le più divertenti...e anche quelle che ci insegnano a salvarci la pelle!", apre con la versione 2.0 ispirata alla celebre filastrocca dello psichiatra tedesco Heinrisch Hoffmann "Pierino Porcospino", che a metà '800, come già nei bambini le favole dei fratelli Grimm, cercava di inculcare dei sani timori preventivi. Nelle storielline in rima di Bisutti, per gli animaletti che si cacciano nei guai, non c'è mai il lieto fine, tutt'al più, se la cavano per il rotto della cuffia, uscendone comunque malconci. C'è il piccolo e credulone topo Giorgio che scappa di casa per esplorare il mondo, cadendo vittima già alla stazione dei treni di un malvivente che lo droga e lo vende come cavia da laboratorio. C'è poi la vanesia aragosta Tina, che stufa di camminare su e giù sempre sullo stesso fondale, decide di andare a cercare l'amore della sua vita in terra ferma: quello che troverà sarà invece l'acqua bollente della pentola in cui la metterà a cuocere il pescatore nella cui rete è finita. Tra i personaggi, la bellissima civetta Maria Antonietta, che a forza di fare la schizzinosa rimane zitella, miss patata che sogna lo scettro di reginetta di bellezza e finisce con il suo sontuoso manto di alluminio dritta in forno, la giraffa Genoveffa fissata con la dieta che muore d'inedia, la scoiattola Giovanna che disubbidendo alla mamma, attraversa con gli auricolari alle orecchie le rotaie quando le sbarre sono chiuse e finisce spiccicata. L'autrice inserisce con delicatezza nelle storie diverse tematiche legate al mondo in cui viviamo : dalla droga alla bulimia al bullismo all'uso improprio delle tecnologie.
Patrizia Piccione
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