Rocco Schiavone torna e fa i conti con il passato

ROMA «Tutto il racconto parte dal 2007, l'anno in cui Marina, la sua adorata moglie, viene uccisa al suo posto da un bandito. E Rocco Schiavone finalmente svela come andarono i fatti. Quindi per la...

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«Tutto il racconto parte dal 2007, l'anno in cui Marina, la sua adorata moglie, viene uccisa al suo posto da un bandito. E Rocco Schiavone finalmente svela come andarono i fatti. Quindi per la prima volta conosciamo un Rocco diverso, innamorato, e sì perché Marina (l'intensa Isabella Ragonese, ndr) è ancora viva, e ci lasciamo trascinare nel racconto della tragedia che il poliziotto ha vissuto». È lo stesso scrittore Antonio Manzini, autore dei romanzi da cui è nata la serie sul vicequestore romano trapiantato ad Aosta cui presta il volto Marco Giallini, a sintetizzare il vulnus della storia che si vedrà nella seconda stagione, quattro prime serate in onda da mercoledì 17 ottobre su Rai2 (in anteprima oggi su Rai Play), una sorta di spin off rispetto alla prima andata in onda due anni fa. Il secondo capitolo, che vede questa volta alla regia Giulio Manfredonia, è tratto dai romanzi 7-7-2007 e Pulvis et Umbra e dal racconto Buon Natale Rocco di Manzini, editi in Italia da Sellerio. La serie tv è una coproduzione Rai Fiction - Cross Productions - Beta Film. «La seconda serie - spiega il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta - parte dal racconto del passato che ritorna e non fa sconti». Marco Giallini dà il peso della sua bravura, della sua umanità, della sua ironia e della sua fisicità. Ma Schiavone somiglia a Giallini? «È vero, anche come carattere e linguaggio - risponde l'attore - ma io non mi faccio le canne. Amo le sue ombre, il suo modo di essere indecifrabile. Questa volta verrà interrogato dai suoi superiori e conosceremo il suo passato, sappiamo che fare i conti con passato il dolore è sempre una ferita che si può riaprire». —

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