Seymour Hoffman surreale a New York

Arriva in Italia il film di Charlie Kaufman con il grande attore recentemente scomparso

A sei anni dall’uscita nelle sale americane, arriva finalmente in Italia “Synecdoche, New York”, film interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman e diretto dal geniale sceneggiatore Charlie Kaufman, celebre per aver scritto film surreali e cervellotici come “Essere John Malkovich”, “Se milasci ti cancello”, “Confessioni di una mente pericolosa”. Il motivo di tanto ritardo è che “Synecdoche, New York” è un film pericoloso per il mercato italiano: molto autoriale, cerebrale come da tradizione del suo autore, completamente immerso nell’ambiente della media borghesia intellettuale newyorchese, un contesto lontano anni luce dalla realtà nostrana.

Il motivo per cui invece, nonostante tutto, sbarca finalmente in sala è la presenza di Philip Seymour Hoffman, morto lo scorso 2 febbraio a soli 46 anni per un’overdose, quasi un cliché per un artista inquieto e sensibile come lui. La sua scomparsa ha fatto clamore, ed ecco uscire dal cappello dei distributori questo personaggio del passato che, come il regista stesso ha dichiarato, aveva molte somiglianze col suo interprete. Hoffman interpreta infatti Caden, un impegnato regista teatrale in crisi con la moglie Adele (Catherine Keener) e ossessionato dall’idea di una morte imminente. Per affrontare il suo smarrimento esistenziale, decide di mettere in scena uno spettacolo proprio sulla sua vita, che riproduca situazioni e ambienti reali. Finché, come accade sempre nelle drammaturgie di Kaufman, il confine tra vero e finto sfuma al punto da non avere più importanza. Il gioco dell’autore è sempre lo stesso: realtà e surrealtà s’incrociano per tutta la durata del film. Chi ama lo stile si perderà con piacere nel labirinto narrativo del film, gli altri si chiederanno dove il regista vuole andare a parare. Certo “Synecdoche, New York” non è un capolavoro, ma intriga. Anche perché è raro vedere sul grande schermo un film davvero “off Hollywood”, concettuale ma emozionante nel raccontare la ricerca di autenticità del protagonista, in sé stesso e nei suoi rapporti affettivi. Ed è impossibile non amare per intero il cast, profondamente legato al cinema indipendente: Keener, Michelle Williams, Jennifer Jason Leigh, Samantha Morton. E Philip Seymour Hoffman naturalmente.

(e.gr.)

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