Sfizioserie e vero pranzo questo il menù “In the City”
Diciamolo: ci vuole un discreto coraggio per creare un nuovo insediamento enogastronomico in una zona già abbondantemente inflazionata di locali come piazza Unità. Ma talvolta, a salvarti, è la tipologia scelta. E, ultimamente, va molto il genere “mordi e fuggi”. Inteso non come l’amfetaminico fast food Usa ma come posto in cui puoi mangiare letteralmente di tutto, dalla tartina al liptauer al tagliere di formaggi o salumi misti, da un primo piatto saporito e nella tradizione a secondi sfiziosi di carne o pesce ed uscirne, quindi, soddisfatto. “In the City” fotografa al meglio questo concetto, grazie anche a un orario degno di Stakanov (dalle 10 del mattino all’una di notte!). L’idea imprenditoriale di Daniel Omari e Martin Covi è stata messa in pratica, in cucina, da una vecchia conoscenza come Marco Stopar, già visto, tra gli altri posti, a Monte Radio, agli Specchi, al Lido e alla mai abbastanza rimpianta Stalletta. Lo coadiuva Dario Rota, abile ad assecondare una cucina che gira verso il classico, per non dire il ruspante.
Si può quasi essere certi che le sfizioserie ci sono tutte, nell’ampio banco, dalla tartara al baccalà mantecato, dal lardo di Sauris all’immancabile “caldaia” di cui ormai (e fortunatamente!) nessun locale triestino sembra più poter fare a meno, con cragno e porcina superstar.
Se preferite un piatto freddo, invece, c’è l’imbarazzo della scelta, e ci si può concentrare, ad esempio, sulla fesa di tacchino tonnata o sugli sfilacci di cavallo rucola e grana o il roastbeef all’inglese.
Preferite, invece, vivere di primi, almeno a pranzo? No problem, prendete il vostro posto, all’interno o nell’ampia area esterna con vista sul Teatro Verdi e affidatevi senza problemi alla jota, alla “parmigiana”, alle lasagne, agli gnocchi, persino i fusi all’istriana con gallina. Sicuri, tra l’altro, che non vi navigheranno nello stomaco fino al giorno dopo...
Ampia anche la dotazione di secondi di carne, con nota di merito per l’interessante hamburger di Angus, mentre non mancano tagliate di tutti i tipi e persino cevapcici, pljeskavica e ljublianska. Insomma, un vero volo radente sulla nostra area, che si completa quando si entra nel territorio, sempre spinoso, del pesce. Ma quando la materia prima è fresca ci si può tuffare con gioia nella zuppa di vongole veraci, sardoni in tutte le maniere, i delicati ravioli di gamberetti o il classico, ricco “frittone”, con calamari, sardoni e gamberoni.
A dirla tutta, è difficile entrare e non trovare qualcosa che tocchi le vostre corde. Anche sotto il profilo vinicolo, perchè l’abbinamento giusto salta sempre fuori. E alla fine il prezzo medio, che viaggia tra i 15 e i 20 euro, vi renderà ancora più compiaciuti...
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