Si cercano le spoglie nella foiba dei Martinesi e al cimitero di San Vito

La magistratura di Pola si sta occupando della questione Da Trieste un appello a chi possiede documenti e foto
Pl.s.

le iniziative

Da oltre settant’anni i familiari e gli amici di don Bonifacio, che sono tanti, stanno cercando il suo corpo per dargli cristiana sepoltura. E forse il momento è arrivato, lo afferma Mario Ravalico, già responsabile della Caritas Diocesana di Trieste, responsabile del gruppo “Amici di don Francesco” che fa capo all’Azione Cattolica. Sulla base della legge croata del 2011 sulla ricerca delle vittime del comunismo si è avviata anche la ricerca del corpo di don Bonifacio, focalizzata su due luoghi, la foiba dei Martinesi e il piccolo cimitero di San Vito vicino a Grisignana, località peraltro citate da Ranieri Ponis nel suo libro “In odium fidei” e dalla storica triestina Gloria Nemec nel suo “Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d'Istria (1930-1960)”. Anche il mutato atteggiamento della chiesa croata ha contribuito a promuovere questa iniziativa.

Della vicenda si sta occupando la magistratura di Pola e anche Mario Ravalico è stato interrogato sulla questione. Ora si tratta di scavare, sia nella foiba sia nel cimitero. Va ricordato che, promossa da don Rocco venne fatta nel 2008, anno della beatificazione, una ricognizione nella foiba dei Martinesi da speleologi di Pisino e nel 2018 una seconda, promossa da Mario Ravalico, e vennero pure effettuati degli scavi in un terreno della zona. Ma senza risultati perché la foiba è stata usata come discarica e ci si trova di tutto.

Proprio per agevolare le ricerche degli inquirenti polesi, il Comitato Beato don Francesco Bonifacio, promosso dall’Azione Cattolica di Trieste, lancia un appello a quanti fossero in possesso di fotografie, notizie, scritti, appunti vari e di ogni altra eventuale documentazione, affinché si rendano disponibili a collaborare, mettendo a disposizione del Comitato stesso quanto in loro possesso; con la garanzia che il tutto, dopo che sarà fotocopiato e riprodotto, verrà restituito ai legittimi proprietari. In modo da completare, per quanto possibile, la ricerca condotta in questi ultimi anni sulla vita e sul martirio di questo sacerdote, nonché sul contesto storico e culturale in cui esso è avvenuto. Per eventuali contatti, ci si può rivolgere a: Comitato Beato don Francesco Bonifacio c/o Azione Cattolica di Trieste, via Diaz, 4 – 34124 Trieste, via posta normale o via posta elettronica: Segreteria Aci segreteria@azionecattolica.trieste.it Oppure telefonando al cellulare +39 335 814 3304.

Ma se ancora non si conosce dove giace il suo corpo, le reliquie del Santo si trovano a San Giusto. Inoltre lo ricordano un piccolo monumento sulla strada tra Grisignana e Crassiza, una targa nel battistero di Pirano e un sentiero che da Trieste porta a Cittanova. Oltre a varie pubblicazioni, anche in croato e in sloveno, tra le quali una che raccoglie le meditazioni del sacerdote.

Ecco alcuni titoli della collana: “Diario, Villa Gardossi 1939-1950” scritto da Antonia Cinich, che al tempo di don Bonifacio era una ragazza; “Don Francesco Bonifacio, presbitero”, che raccoglie una testimonianza di don Giuseppe Rocco, l'ultima persona che lo vide prima del martirio; “Mio fratello don Francesco”, la vita del sacerdote scritta nel 2010 dal fratello Giovanni, che ha sempre vissuto assieme a lui, e che abbiamo citato.

L’ultimo della collana è “Meditando con il vangelo”, il quale raccoglie gli scritti di don Bonifacio, che recentemente la Diocesi di Parenzo e Pola, accogliendo la proposta di Mario Ravalico, ha fatto tradurre in croato e lo ha stampato per diffonderlo nelle parrocchie. È intitolato “Con il vangelo in mano” ed è presentato dal Vescovo di Parenzo e Pola Dražen Kutleša. —





Riproduzione riservata © Il Piccolo