Sitkovetsky e Wu Qian a Trieste vent’anni fa un Grieg galeotto

TRIESTE. Galeotta fu la Sonata n. 3 di Grieg, melodica e sentimentale: note rimaste impresse nella memoria del violinista Alexander Sitkovetsky e della pianista Wu Qian. Correva il 2011 quando si stavano affacciando in Duo alla scena musicale che adesso li vede fra i grandi protagonisti a livello internazionale: quell’anno con la Sonata di Grieg vinsero la 12° edizione del Premio Trio di Trieste, a breve festeggeranno i 20 anni della loro attività cameristica comune che li ha portati dalla Carnegie Hall di New York alla Wigmore Hall di Londra. Nel frattempo hanno fondato anche un Trio per violoncello, alternando le tournée del Duo agli impegni concertistici personali. Il pubblico di Trieste li ritroverà lunedì al Ridotto del Verdi, alle 20.30, in un programma passionale e intenso che prevede La Sonata n.2 in re minore op.121 di Robert Schumann, la Suite Populaire Espagnole di Manuel de Falla e, naturalmente, anche la Sonata n.3 in do minore op.45 di Edvard Grieg. «Abbiamo ricordi così caldi e meravigliosi di quei giorni a Trieste che abbiamo deciso di celebrarli ritrovando, con le note di Grieg, quel momento speciale condiviso 8 anni fa nella vostra città. Sarà un programma di carattere, drammatico e intenso. La seconda sonata di Schumann è una delle sue opere più belle, scritta in un momento forte della sua vita. E il De Falla della "Suite Populaire" ci regala una collezione di canzoni spagnole trascritte dal violinista polacco Paul Konchansky. Sono una meravigliosa finestra sulla diversità della cultura iberica, speriamo che il pubblico di Chamber potrà divertirsi in viaggio con la nostra musica».
Con il 2019 Alexander Sitkovetsky e Wu Qian si proietteranno verso molti progetti personali: «Qian negli Stati Uniti e in Europa – spiega il violinista russo, erede di una grande famiglia musicale - mentre io alternerò Usa e Regno Unito. Il nostro Trio Sitkovetsky si appresta a presentare in anteprima un nuovo concerto firmato da una talentuosa compositrice inglese, Charlotte Bray, insieme alla Philharmonia Orchestra di Londra. Il Premio Trio di Trieste riverbera ancora la sua onda lunga sulle nostre carriere: è stata un'esperienza meravigliosa e senza dubbio ha giocato un ruolo importante, soprattutto grazie ai molti concerti propiziati a seguito della vittoria. Un valore aggiunto importante - prosegue - perchè significa non solo esibirsi, ma anche poter incontrare nuove persone e nuovi promotori di concerti. Ci sono relazioni che da allora proseguono e ci permettono di trascorrere tempo piacevole e tour stimolanti. Oggi il mondo della musica richiede una grande creatività e flessibilità, a volte sembra che il Trio sia il fratello minore del Quartetto d'archi, malgrado la grande tradizione di repertorio scritta per Piano Trio: da Beethoven a Ravel, Ciajkovskij, Haydn, Brahms, Shostakovich ... Intendiamoci, adoriamo i quartetti! Ma sarebbe bello che anche i Trio fossero riconosciuti e circuitati con attenzione nella cameristica internazionale».
Info e biglietti al TicketPoint Trieste, tel. 040-3498276. www.acmtrioditrieste.it —
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