Sofia Assirelli: «Ecco i segreti della Porta Rossa»

Domani a Trieste la sceneggiatrice della serie tv terrà un workshop sulla scrittura cinematografica
TRIESTE. Sofia Assirelli è una delle penne dietro il successo di “La porta rossa”, la serie tv girata a Trieste che qualche mese fa ha battuto ogni record d’ascolto su Rai Due e che racconta le vicende del commissario “fantasma” Cagliostro, interpretato da Lino Guanciale. E ha cominciato a fare la sceneggiatrice proprio grazie a un workshop come quello che terrà a Trieste da domani al 4 giugno nell’ambito di Mestieri del Cinema, il ciclo di lezioni intensive promosse da Casa del Cinema di Trieste e coordinate dalla Mediateca de La Cappella Underground. Al momento, Sofia è al lavoro proprio sulla seconda serie di “La porta rossa” insieme agli altri sceneggiatori Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi e Michele Cogo.

L’idea del personaggio di Cagliostro, ricorda Sofia Assirelli, è nata quando «Rigosi e Lucarelli hanno pensato al personaggio di un commissario che moriva e indagava sul suo omicidio». «Tutto il mondo attorno - continua Assirelli - e il rapporto con la moglie viene da un lavoro successivo: da una parte volevamo approfondire la psicologia di ogni personaggio, dall’altra un plot avvincente per tenere il pubblico col fiato sospeso. Nei commenti del pubblico si diceva che “La porta rossa” non era una serie “ironing”, cioè che puoi guardare stirando…»

In quanto a Trieste, «inizialmente - ricorda Assirelli - la serie doveva essere girata a Torino, ma quando ci hanno detto che avremmo girato a Trieste l’abbiamo presa come un’opportunità: ha tantissime attinenze col tema del confine. Ci siamo detti che era perfetta. Poi durante i sopralluoghi abbiamo trovato dei luoghi, come il Porto Vecchio o il bagno Ausonia, che ci hanno dato una grandissima spinta creativa».

Sofia Assirelli ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano specializzato in sceneggiature di serie tv, ma, puntalizza, «scrivevo già da prima, al liceo, proprio dopo aver frequentato un workshop con Giampiero Rigosi. Il mio primo vero lavoro è stato la sesta stagione di “I Cesaroni”, ma ho scritto anche alcuni episodi di “L’ispettore Coliandro”, che sono veri e propri film tv». Domani l’incontro con gli studenti, con i quali «partirò dalle basi, dal come iniziare a strutturare una storia, con un approfondimento sulle serie tv, che mi appassionano anche da spettatrice».

Elisa Grando


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