Stefano Bartezzaghi e la lingua assediata con èStoria a Teatro

di PIETRO SERIO Dopo il primo appuntamento con èStoria a Teatro, che ha visto conversare Marcello Veneziani, Guido Crainz e Armando Torno sul tema “Storia e identità d’Italia”, domenica 26 febbraio,...
Di Pietro Serio

di PIETRO SERIO

Dopo il primo appuntamento con èStoria a Teatro, che ha visto conversare Marcello Veneziani, Guido Crainz e Armando Torno sul tema “Storia e identità d’Italia”, domenica 26 febbraio, alle 11 al “Verdi” di Pordenone è la volta di Stefano Bartezzaghi e Paolo Medeossi che affronteranno il tema de “La lingua assediata”.

Componente imprescindibile di ogni comunità nazionale, la lingua s’intreccia a ogni aspetto della vita di un popolo, riflettendone le caratteristiche e ponendosi a sua volta come elemento dinamico della politica e della società. Dal latino agli anglicismi, un vasto affresco della lingua italiana e della sua evoluzione e quindi, inevitabilmente, della nostra.

La questione dell’identità italiana, della sua formazione, dei suoi esiti diversi, delle risorse da mettere in campo e degli interrogativi ai quali rispondere, appare centrale anche nel dibattito quotidiano dei nostri tempi: èStoria, in programma dal 26 al 28 maggio a Gorizia, e il Teatro Verdi si propongono di contribuire a illuminare alcuni aspetti e a stimolare ulteriori interrogativi. Il percorso realizzato toccherà alcuni punti focali dell’analisi identitaria, incrociando la storia con altre discipline, così da offrire al pubblico prospettive ancor più ricche e variegate.

Giornalista e scrittore, Stefano Bartezzaghi si è laureato con una tesi in Semiotica al Dams di Bologna con relatore Umberto Eco. È figlio di Piero Bartezzaghi, famoso enigmista, e fratello di Alessandro Bartezzaghi, condirettore della “Settimana Enigmistica”, e di Paolo, redattore della “Gazzetta dello Sport”.

Dal 1987 firma rubriche sui giochi, sui libri, sul linguaggio; collabora con il quotidiano “La Repubblica”, per il quale pubblica le rubriche "Lessico e nuvole", "Lapsus", "Fuori di testo", e con il settimanale l'Espresso, con la rubrica di critica linguistica "Come dire".

Tra i suoi libri, “Come risolvere facilmente i giochi enigmistici in versi”, “Accavallavacca” “Sfiga all'Ok Corral”, “Lezioni di enigmistica”, “Non ne ho la più squallida idea”, “Una telefonata con Primo Levi”, “Il falo delle novità. La creatività al tempo dei cellulari intelligenti”

Il terzo appuntamento sarà dedicato all’economia quello di domenica 26 marzo, Gli italiani al tempo della crisi, per interrogarsi sul reale impatto della crisi finanziaria iniziata nel 2008 senza limitarsi né al contesto italiano né all’ambito finanziario. Il profondo cambiamento in atto nel Belpaese è parte integrante di un più ampio contesto che, sullo scenario europeo, tocca i cruciali temi dell’economia e dell’integrazione, partendo dalle loro conseguenze sulla nostra vita quotidiana. Ne discutono Roberta Carlini e Valerio Castronovo con Piercarlo Fiumanò.

Tutto dedicato allo spettacolo l’evento conclusivo di domenica 23 aprile, l’Italia in scena. Nel carattere degli italiani non mancano elementi istrionici, dalla natura farsesca all’amore per il dramma, dall’arte di improvvisare al gesticolare per abitudine. Tali tratti hanno saputo però esprimere anche grandi risultati culturali nelle arti performative, contribuendo alla formazione di marcati stereotipi e processi identitari. Guidano questo viaggio nella storia del teatro Claudio Longhi e Paolo Di Paolo.

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