Storia di Daniela Mazzucato la prima regina dell’operetta
Esce per Mgs Press “Daniela Mazzucato. La regina dell’operetta”, biografia redatta dal giornalista Rino Alessi, cultore dei grandi nomi della lirica legati a Trieste. Il titolo asseconda l’onda della popolarità ottenuta dalla cantante veneziana nella sua città di elezione, ma esalta soltanto una parte dei meriti di un’artista che ha calcato i palcoscenici della Scala, della Fenice, del Covent Garden di Londra, diretta da artisti come Claudio Abbado e con registi del calibro di Strehler, Zeffirelli, Ronconi. Rendono merito alla sua articolata carriera le pagine di un libro divulgativo, documentario e di piacevole lettura, nel quale i racconti di backstage si intrecciano alle parole di registi, attori e cantanti che hanno avuto il piacere di collaborare con lei.
Ma è anche la cantante a parlare di se stessa, dei suoi studi ed esordi, dai quali ha imparato l’importanza della disciplina, dell’attenzione alla parola, la cura della voce. A questi valori ha aggiunto le doti che tutti le riconoscono, ovvero la naturale musicalità, una spontanea grazia ed eleganza. Gino Landi ne ha intuito il potenziale di attrice brillante in un mix perfetto che l’ha resa unica nel repertorio operettistico, al fianco di attori e cantanti che hanno fatto la storia di questo genere, da Sandro Massimini e Max René Cosotti, suo compagno anche nella vita. La sua Valencienne nella Vedova allegra è un paradigma del genere, così come le è stato vicino nelle sue sfumature briose e sentimentali il personaggio di Susanna nelle Nozze di Figaro mozartiane. Ma la sua versatilità ha abbracciato anche il barocco, il contemporaneo, il musical, la prosa. La Mazzucato «è nata cantante e attrice», sottolinea Elio Pandolfi: lei che da piccola sognava di fare l’attrice e studiava anche danza, è riuscita con la scelta della “piccola e grande” lirica a valorizzare i suoi molteplici talenti. Il musicologo Sandro Cappelletto nell’introduzione al libro parla propriamente di sprezzatura «per riferirla alla riconosciuta professionalità della Mazzucato che non ha mai perso la sua meditata spontaneità, derivata da uno studio rigoroso, come non ha mai danneggiato una voce singolarmente longeva». Il contrasto tra la riservatezza della persona e la spigliatezza dell’artista ricorre in questa biografia che non nasconde le occasioni mancate, spesso per difetto di intraprendenza, le simpatie e le antipatie per gli incontri e i sodalizi di una carriera. Ci sono l’intervista doppia con la Kabaiwanska, le foto di scena e dall’archivio privato, la disco-videografia numericamente non corrispondente alle molte memorabili interpretazioni, la cronologia dei ruoli e degli allestimenti, dal debutto nel Flauto magico (ma soprattutto, giovanissima, come Gilda alla Fenice nel 1966) fino alla Voix humaine di Poulenc a Trieste l’anno scorso. Il libro verrà presentato domani alle 17.30, al Bobbio, dal giornalista Mario Brandolin e con la partecipazione di diversi ospiti. —
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