Svevo e Joyce tutti da ridere con i Pupkin

Sensibili, fragili, complicati, introspettivi, il cui animo tormentato trovava catartico conforto nella scrittura, in linea con la neonata disciplina della psicoanalisi. Svevo, Slataper, Joyce, Saba e Kosovel incarnano la quintessenza dell’intellettuale mitteleuropeo che vuole scrollarsi di dosso i manierismi fin du siècle. «Ma che soprattutto prima di diventare statue e prima di essere il probabilmente non graditissimo oggetto di studio nelle scuole, sono stati degli intellettuali anticonvenzionali, il cui pensiero moderno è ancor oggi attuale. Spesso ed erroneamente percepiti come scrittori austeri le cui opere sono dei macigni inavvicinabili».
Questo, come sintetizzano Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi, nell’inconfondibile stile tra il serio e il faceto dei Pupkin Kabarett attori, il fil rouge di “Italo Svevo and friends, blues explosion reloaded”, il reading musicale attorno alla figura di Svevo e i suoi amici di penna triestini, in scena domani, sabato e domenica sera nell’azzeccata cornice liberty del Museo Ferroviario di Campo Marzio. «Dei quali invece cerchiamo - aggiungono - attraverso la nostra rilettura quasi pop, di far emergere la vis contemporanea». Appuntamento alle 21 dunque con Laura Bussani, Alessandro Mizzi e Stefano Dongetti, accompagnati al pianoforte da Riccardo Morpurgo e Franco Trisciuzzi alla chitarra blues, per un viaggio alla scoperta del lato meno conosciuto dell’autore di “Senilità” e dei protagonisti della letteratura triestina del primo ’900.
Lo spettacolo, che rientra nel cartellone di Trieste Estate promosso dal Comune, è l’energetica versione aggiornata dello scoppiettante reading della scorsa estate al Sartorio, da cui è nato poi l’apprezzato spettacolo “La coscienza di Zeno spiegata al popolo” per la regia di Paolo Rossi, che la compagnia porterà a Milano dal 16 al 26 ottobre al teatro Litta. «La città ha dimostrato molto interesse per il profilo umano e psicologico degli scrittori dei quali abbiamo voluto far emergere il lato slegato dai cliché di austerità». E infatti, la lettura scenica ospitata alla vecchia stazione della Transalpina (per l’occasione allestita con comode sedie per gli spettatori, ingresso 5 euro), presenta un ordito tessuto di frizzante cabaret, musica, letteratura e aneddoti sulla vita dei personaggi. Cabaret ma anche rigore nei contenuti: per scrivere il copione sia del reading sia dello spettacolo “La coscienza di Zeno spiegata al popolo”, la compagnia teatrale ha lavorato in stretta collaborazione con Riccardo Cepak del Museo Sveviano. Tra i “friends” anche Angelo Cecchelin, a 50 anni dalla morte, omaggio che la compagnia proporrà con una serata a lui dedicata il 22 luglio dal titolo “La vita xe un bidon?”.
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