Tango Fatal, sensualità al Rossetti «Un linguaggio in un abbraccio»

Domani Guillermo Berzins, la sua compagnia e l’orchestra Corazon de Tango «Consente di comunicare a due persone che non parlano la stessa lingua»



Appuntamento tanguero imperdibile domani al Rossetti, per il cartellone Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. ll ballerino e coreografo Guillermo Berzins, argentino, assieme alla sua eccellente compagnia, porta in scena “Tango Fatal” con musica dal vivo dell’Orchestra “Corazon de Tango” .

"Tango fatal" giunge a Trieste reduce da una tournée di successo. Qual è l'idea di fondo di questo spettacolo?

«Far rinascere e vivere sul palcoscenico le sensuali e misteriose atmosfere di Buenos Aires, riuscendo a mantenere un'ambientazione astratta e sospesa nel tempo, sempre attuale e moderna, dove il ballo, elemento principe e fondamentale, si fonde armoniosamente con la musica suonata da musicisti d’eccellenza diretti dalla concertmaster Oksana Peceny. Durante lo spettacolo si ascoltano i brani romantici e allo stesso tempo drammatici dei più famosi tanghi coniugando i ritmi di diverse epoche tanguere, con il ballo fra uomini che si sfidano con il coltello, il compadrito come personaggio chiave del tango, il modo di ballare antico del tango canyengue passando attraverso il folklore argentino dall'energia contagiosa con i suoi gauchos con bombos e boleadoras, passando per l’epoca d’oro per giungere infine a spettacolari coreografie contemporanee coronate dalla musica di Astor Piazzolla».

Il tango raccoglie tantissimi appassionati: qual è la forza di questo ballo?

«Il tango è un ballo veramente speciale, un ballo popolare che definirei un linguaggio in un abbraccio, poiché consente la comunicazione fra due persone che addirittura non parlano la stessa lingua. Trovo abbia qualcosa di magico, una sintonia perfetta che dura quanto un tango, un ballo basato sull'improvvisazione in cui non si sa quali saranno i prossimi passi, sempre da scoprire nella sintonia e vivendo il momento».

Qual è la formazione dei suoi ballerini?

«I ballerini si sono formati in diverse danze dal breakdance alla bellydance, dalle danze folkloristiche argentine e il tango alla danza classica, questo permette di aprire la mente a un linguaggio corporale, di sentire diverse parti del corpo per comunicare meglio con il nostro corpo. Tuttavia devo dire che il tango soprattutto ha bisogno di sentire le emozioni e plasmarle in ogni passo».

Perché ha scelto Trieste come base per una scuola di tango? Inoltre ha avviato qui in città con successo anche un festival che giunge quest'anno all'ottava edizione...

«In verità io non ho scelto Trieste, è Trieste che ha scelto me! Quando sono approdato a Trieste ero in tournée in varie città del mondo e mi sono immediatamente innamorato della città, senza saper come o perché la vela mi ha portato fin qui. Sono stato accolto molto bene, ho trovato subito tanti amici e mi sono sentito a casa. Ecco perché poi ho deciso di tornarci per rimanerci ed aprire la mia scuola, la GB Tango Academy».

Quali qualità deve avere un ballerino di tango?

«Un ballerino di tango deve avere la passione per le cose, essere emotivo, umile, costante, sentire e vivere con il tango, fare colazione con il tango, dormire con il tango. Se hai tutto questo la tecnica arriva e aiuta sicuramente, altrimenti solo con la tecnica e la preparazione fisica non c'è tango». —





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