“Tempo riflesso” di Benigni, poesia nutrita di fotografia

Luca Vaglio è un giornalista e scrittore milanese. Si occupa, tra le altre cose, di libri e di temi che stanno dentro la grande categoria della cultura e di viaggi. Suo è anche il saggio-inchiesta “La poesia è perduta” (Marco Saya Edizione). L’ultima pubblicazione è il romanzo “Il vuoto” (Morellini Editore, 2019), la storia è quella di Mattia, un giornalista che vive un’urbanità frenetica e pigra insieme. Dotato di una scrittura scattante, il romanzo si segnala per una dimensione di autenticità dove si evidenziano le contraddizioni del presente, di chi vive costantemente uno stato di precarietà, non solo economica. Lo scrive appunto con uno stile chiaro, pulito, essenziale. D’altra parte Vaglio ha pubblicato anche diverse raccolte poetiche e alla poesia è rivolto il suo suggerimento: «Lo stratificarsi del tempo, il suo riverbero interiore, la percezione che ne abbiamo, e che ci sfugge, sono tra i temi centrali di “Tempo riflesso” (Interlinea, 2018), il secondo libro di poesia di Corrado Benigni.
L'autore cerca di cogliere la parte del tempo che non conosciamo, quella che non sappiamo di aver vissuto, sepolta forse in qualche spazio irraggiungibile della memoria o sottratta alle risorse limitate del nostro sguardo. Sembra cosa logica che a soccorrere la poesia in questo lavoro di esplorazione sia la fotografia, che pure isola e ci restituisce dettagli, sfumature e attimi perduti. Si tratta di uno scambio di visioni tra forme differenti, come appare in questi versi ispirati da uno scatto del fotografo statunitense Stephen Shore: “In una foto la luce di un lampione/ tiene a bada le ombre, rivela l'inesplorato,/ come se dietro l'immagine si consumasse/ lo spazio rovesciato, la nostra trasparenza.” In questo libro di Benigni pensiero e indagine sull'esistente e sull'origine delle cose coesistono, quasi coincidono, con intensità ed esattezza di scrittura: la riuscita e i pregi dell'opera passano da qui». —
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