“The Irishman” di Martin Scorsese critici unanimi, punta al multi-Oscar

new york. Se tutto dipendesse dalle prime entusiastiche reazioni critiche post-proiezione di 'The Irishman' di Martin Scorsese, venerdì in anteprima mondiale al New York Film Festival, questa ode al gangster movie è già proiettata verso un multi-Oscar. Un esempio su tutti: questo film che attraversa il tempo con disinvoltura digitale, su Rotten Tomatoes ottiene il consenso dei critici al 100% mentre su Metacritic vola al 92%, percentuali, va detto, mai toccate da questi siti che si occupano di aggregare recensioni e notizie di cinema. Come sintetizza poi il critico americano Chris Evangelista: «Il film è un capolavoro. Divertente, epico e, soprattutto, malinconico. Cosa racconta? È Scorsese che si confronta con vecchiaia, lasciti e mortalità».

A rendere la pellicola una sorta di ibrido, tra classicità e avanguardia, è soprattutto il confronto con il tempo grazie alle tecnologie messe in campo per ringiovanire i protagonisti del film, che ha reso, tra l'altro, 'The Irishman' un lavoro più che travagliato a livello economico. Così, non a caso, il film è passato dalla Paramount, spaventata dall'elevato costo della pellicola, a quelle di Netflix. «Per anni non siamo riusciti a trovare i finanziamenti necessari - ha spiegato Scorsese -. Poi alla fine è arrivato Ted Sarandos. La ILM aveva trovato una soluzione per il procedimento di ringiovanimento digitale che non avrebbe interferito troppo con la recitazione di Bob, Al e Joe. Avevamo fatto un test qualche anno fa, un esperimento costoso. Ma Ted e tutti a Netflix hanno detto che avrebbero sostenuto la spesa. Effettivamente hanno poi fornito il budget».

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci sono i protagonisti di questa epica saga sulla criminalità organizzata nell'America del dopoguerra. Una storia raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran - imbroglione e sicario - che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo. Il film racconta insomma, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa. E questo attraverso un viaggio tra i segreti del crimine organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica.

Nel cast del film,che sarà in anteprima alla Festa di Roma, poi in sala in alcuni cinema selezionati a novembre e dal 27 su Netflix, anche Ray Romano, Jack Huston, Bobby Cannavale, Stephen Graham, Harvey Keitel e Kathrine Narducci. —

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