Tony Effe live a Go! 2025 alla Casa Rossa Arena sulla scia platino di “Icon”

Il 13 luglio il concerto esclusivo in Friuli Venezia Giulia per rendere omaggio alla Capitale europea della Cultura

Alex Pessotto
L’artista Tony Effe reduce dal successo di Sanremo (Photo Cian Moore)
L’artista Tony Effe reduce dal successo di Sanremo (Photo Cian Moore)

Tony Effe: sarà lui il protagonista dell’appuntamento fissato per domenica 13 luglio, alle 21.30, alla Casa Rossa arena. L’evento rientra nel programma di Gorizia-Nova Gorica Capitale europea della Cultura. E con lui, sul palcoscenico del capoluogo isontino, ci saranno altri ospiti che, tuttavia, verranno annunciati nelle prossime settimane: “Tony Effe + Special Guests” è il titolo della serata. Che, di sicuro, costituisce un’esclusiva per il Friuli Venezia Giulia e va ad aggiungersi a quelle già in programma: ecco che, nella stessa location, martedì 24 giugno ci saranno i Massive Attack e giovedì 3 luglio i Thirty Seconds to Mars, mentre per lo stesso mese, precisamente venerdì 25, annunciato più di recente, è atteso Alfa.

Insomma, musicalmente parlando, in area transfrontaliera sarà un’estate assai intensa, a proseguire il percorso cominciato nel 2023 con gli Editors e con la “sacerdotessa del rock” Patti Smith. Ma il cartellone è destinato a crescere con altri artisti che verranno comunicati a breve e che riempiranno il calendario ancor di più. Anche se Tony Effe, all’anagrafe Nicolò Rapisarda, classe 1991, è un nome certamente controverso, divisivo e, da questo punto di vista, la scelta di invitarlo per Go!2025 può sembrare in contraddizione con lo spirito di amicizia e di integrazione alla base dell’evento.

Certo, i numeri sono dalla parte del rapper. Che, da solista, ha all’attivo due album in studio: l’ultimo, “Icon”, è uscito nel 2024 ottenendo un notevole successo grazie ad alcune hit come “Miu miu” e “Sesso e samba”, realizzata assieme alla cantautrice Gaia. Del resto, Tony Effe ha ottenuto 37 Dischi di Platino e 11 Dischi d’Oro. In ottobre, per l’Icon tour ha registrato due sold out al Palazzo dello Sport di Roma e all’Unipol Forum di Milano. Per non parlare del suo profilo Instagram, seguito da milioni di follower. Proprio sull’onda dei tanti applausi (e delle altrettante polemiche) lo scorso febbraio ha preso parte al Festival di Sanremo numero 75, dove si è piazzato in 25.ma posizione, su trenta concorrenti, con il brano “Damme ‘na mano”, stornello romano eseguito in forma trap. Inoltre, durante la kermesse, nella serata dedicata alle cover, aveva duettato assieme a Noemi per interpretare un classico di Franco Califano: “Tutto il resto è noia”, il manifesto dell’arte e della vita del Califfo.

Pure la sua partecipazione all’Ariston era stata comunque al centro di discussioni per nulla moderate. E non poteva non essere così. Quando finisce la libertà di un artista? Quanto vale il diritto di espressione di chi sale su un palco? Fino a che punto può spingersi? Ecco, in sintesi, le domande che in molti si sono posti dopo aver ascoltato qualche brano del rapper, disseminato di contenuti indubbiamente forti, per usare un eufemismo. Non a caso, più volte Tony Effe è stato accusato di promuovere comportamenti violenti, legati alla criminalità organizzata, allo spaccio, all’abuso di droga e di alcol. Alla stessa maniera, è stato osservato che i testi delle sue canzoni contengono chiari riferimenti a piaghe sociali come misoginia, sessismo, incitamento alla violenza contro le donne, omofobia, razzismo. Pertanto, non lo si definirebbe propriamente un modello educativo. E ciò trova una conferma aggiuntiva nel leggere la sua biografia, dove lo si trova coinvolto in qualche rissa e in altri episodi non certo da educandato.

Intanto, i biglietti del concerto, organizzato in collaborazione con Zenit srl, sono disponibili in prevendita su TicketOne. E il tour “Damme na’ mano” prevede anche due date, domenica 6 e lunedì 7 luglio, al Circo Massimo di Roma, che davvero non è una sala da venti posti. Ecco perché i numeri danno ragione al rapper. E senza questi numeri, Go!2025 non l’avrebbe mai chiamato. —

Riproduzione riservata © Il Piccolo