Tra i fedelissimi del Blasco l’imbattibile è Luca: 122 concerti

Stakanovisti del rocker di Zocca che lo seguono per l’Italia con tende e camper. Single,  coppie con figli e Luana, 64 anni  che dall’81 non si è persa un tour

Il record forse spetta a Gianni. Cameriere di 45 anni, con origini sarde ma residente a Lecce. Segni particolari? Fan sfegatato di Vasco Rossi. Con 122 concerti all’attivo è forse imbattibile. «La mia passione è nata nell’82 – racconta – quando ho visto Vasco a Sanremo. La mia prima volta in un concerto è stata invece al tour “Fronte del palco” del 1990». Qui raccontare la “prima volta” è davvero qualcosa di intimo. Ognuno con i suoi ricordi. «Vasco era un animale e noi anche. Qualcosa di incredibile».

Gianni è a Lignano da lunedì scorso, in tenda. Una settimana en plein air in attesa dell’apertura dei cancelli, con pioggia, sole, vento e freddo. Con lui un altro gruppo di fedelissimi, arrivati da ogni parte d’Italia. «Non ci ferma nessuno», urla il trentacinquenne Iuri di Brescia. Anche lui qui con sacco a pelo e zaino. Un premio andrebbe riconosciuto pure al quarantaquattrenne Daniele, milanese, che ormai ha perso il conto dei concerti che ha visto. «Oltre cento».

Al Teghil il meteo ieri non ha aiutato. Ma poco importa: l’entusiasmo, complice i fiumi di birra, le canzoni a squarciagola tra vecchi amici che si rivedono tour dopo tour, in fondo è quel che conta. Le tende sono già pronte per Milano. Perché il gruppetto intende sostare anche davanti a San Siro. «La passione è passione», dicono in coro.

Quando i cancelli del Teghil si sono aperti, la folla si è trasformata in una bolgia. Una ressa di persone a caccia del posto in prima fila.

Val davvero la pena osservare l’umanità attorno. Impossibile però tratteggiare un identikit del “fan tipico” di Vasco. C’è di tutto e di più. Ci sono quelli della prima ora, quelli cresciuti con “Bollicine”, “Siamo solo noi” e “Colpa d’Alfredo”. Chi invece si è avvicinato solo negli ultimi anni. Ed ecco poi chi si è fatto tatuare sulla pelle l’autografo del cantante o intere canzoni. E sono moltissimi, davvero.

E poi l’età. Già. Che Vasco Rossi fosse un artista in grado di appassionare nugoli di fan di ogni generazione, si sapeva. Ma qui a Lignano sono arrivate intere famiglie. Dalla nonna al nipote. Insieme. Luana Di Stefano è una raffinata signora di 64 anni. «Il primo concerto di Vasco l’ho visto in una discoteca in provincia di Roma nell’81. Mio figlio aveva 6 mesi… da quella volta non mi sono persa un tour». Luana era sotto al palco insieme a giovanotti di vent’anni.

C’è chi si è affittato il camper per farsi il tour. Le ferie, i fan, le fanno così. E ci si diverte tantissimo anche durante le lunghe ore di attesa. Si gioca a carte, si fa conoscenza. Si passeggia tra gli stand. Manuel Camazzola, originario di Possagno in provincia di Treviso, è qui a Lignano con la fidanzata. A luglio accompagnerà a Zocca, da Vasco, un amico ammalato di Sla. «Vogliamo tornare da lui assieme», dice.

Tante coppie si sono portate pure i bimbi, di tre o quattro anni appena. Faceva tenerezza l’altra sera vederli appisolati in braccio ai genitori. Loro che sonnecchiavano, mamma e papà che cantavano sognanti. Quei bimbi, un giorno, potranno dire: io c’ero. —

G.P.



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