Trieste e il cinema diventa un libro ecco come fare per rilegarlo

Dal 7 al 19 gennaio basterà consegnare i fascicoli al proprio edicolante Entro fine mese le copie, chi ha perso qualche numero lo può acquistare
Silvano Trieste 2019-12-05 Trieste e il Cinema
Silvano Trieste 2019-12-05 Trieste e il Cinema



“Trieste e il cinema” - la pubblicazione in edicola con Il Piccolo che in dodici inserti illustrati e gratuiti racconta per la prima volta in modo esteso il rapporto tra la città e la Settima arte - è giunta al capolinea. Oggi, in uscita con il quotidiano, è previsto in regalo l’ultimo numero della serie a cura di Paolo Lughi con Gianluca Guerra e Daniele Terzoli. Ma, come promesso, sarà possibile anche unire i fascicoli per dare vita a un unico, prezioso volume. È previsto, infatti, che si possano rilegare tutti i libretti raccolti nel mese di dicembre.

I detentori di un abbonamento al Piccolo in edicola, ma anche i lettori che non lo possiedono ma che hanno seguito l'iniziativa e acquistato il quotidiano e la dozzina di inserti con costanza, potranno richiedere la rilegatura dei pezzi al costo di 6 euro. Come? Dal 7 al 19 gennaio, questo il periodo in cui poter adoperarsi per portare a termine l’operazione, basterà recarsi in edicola e consegnare i fascicoli in busta chiusa. Entro la fine del mese di gennaio le copie rilegate potranno essere ritirate nelle stesse edicole.

Le tempistiche dipendono dal numero di rilegature che verranno richieste, dato che le copie verranno consegnate al rilegatore tutte assieme e verranno poi riportate in un’unica soluzione.

E chi avesse perso uno o più fascicoli e quindi non fosse riuscito a completare la collezione? C’è una soluzione. I dossier possono essere recuperati acquistando la copia arretrata del Piccolo del giorno in cui è uscito l’inserto che non si è riusciti a reperire in tempo. Per procurarsi giornale, si può fare riferimento alle edicole oppure contattare l’Ufficio diffusione del quotidiano attraverso il numero verde 800 420330.

Con l’insieme di tutti i 12 libri, che hanno riscosso un ottimo successo nelle scorse settimane, si potrà dunque scoprire l’intenso rapporto di Trieste con il cinema, dal muto fino a oggi, dalle prime alle ultime sale, da una grande figura mitteleuropea come Alexander Moissi al compianto Omero Antonutti, dai ciak per “Senilità” a quelli recentissimi per Salvatores, Zalone e “Diabolik”.

La pubblicazione è curata dalla Cappella Underground per il suo 50enario ed è stata realizzata con l’importante contributo della Fondazione CRTrieste. L’attenzione verso la Settima arte nel capoluogo giuliano non è sorta a caso. Trieste infatti ha sempre riservato al cinema amori e attenzioni particolari. È la città italiana che fino agli anni ’60 ha avuto il maggior numero di sale in rapporto alla popolazione. E qui si sono sviluppati pionieristici rapporti, tanto intensi quanto concreti, fra gli intellettuali e lo schermo. Fino ad arrivare a oggi, con Gabriele Salvatores (che partecipa all'opera con un testo) e i suoi “ragazzi invisibili”, per fare un esempio, e con tutte le altre troupe che di qui sono passate e passeranno, spaziando tra il Carso, Porto vecchio, Cavana. —

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