Trieste, il musical Les Misérables approda al Rossetti
Sbarca sul palco triestino per la sua prima tappa italiana la trasposizione musicale del romanzo di Victor Hugo che ha riscosso un successo globale

TRIESTE Storia di speranza, passione e amore, capace di emozionare pubblici di ogni età. È questa la ricetta vincente per un successo planetario come il musical “Les Misérables” che debutta questa sera al Rossetti, alle 20.30, dove si fermerà fino a lunedì sera compreso. Oggi quindi si scrive una pagina importante della storia del musical: andrà in scena la prima replica dello spettacolo sul suolo italiano.
C’è voluto un tour mondiale, pensato per il 40° anniversario di questo titolo per concedere al pubblico del Belpaese l’opportunità di una “prima visione” di quello che ormai da tempo è considerato un capolavoro assoluto, visto e rivisto da pubblici di ogni dove, disposti a farsi anche lunghi viaggi pur di poter assistere a una nuova replica.
In principio fu un libro, nel 1862, scritto da Victor Hugo: oggi è uno dei musical più famosi al mondo, che è stato applaudito ormai da oltre 130 milioni di persone nelle 442 città in cui è stato rappresentato in 53 diverse nazioni a tenere viva quella storia ambientata in territorio francese. Solo nella città di Londra, sono state già superate le 15 mila repliche, che diventano 59 mila in tutto il mondo, cantate in 22 diverse lingue. A riprova che si tratta di uno spettacolo straordinario basti pensare che sono più di 180 i premi che gli sono stati tributati in questi primi 40 anni. Partito da Parigi nel 1980 con le musiche di Claude Michel Schönberg e le liriche di Alain Boublil, lo spettacolo si è imposto a livello mondiale da quando Cameron Mackintosh lo ha adattato per un pubblico non esclusivamente francese, aggiungendovi inoltre il prologo che narra gli anni di reclusione del protagonista Jean Valjean, sotto lo sguardo severo di Javert e l’incontro con il vescovo che gli offre l’opportunità di vivere una vita da uomo onesto. A dare vita a questi due personaggi, a Trieste arriveranno Killian Donnelly e Bradley Jaden e il pubblico si troverà immerso nella loro storia. Amici nella vita, sul palco Donnelly e Jaden sono due giganti che si fronteggiano, a cuore aperto il primo, e con la durezza imposta dal suo ruolo di garante della legge il secondo. È questa una delle carte vincenti di questo allestimento: la sua forza e la sua capacità di raccontare una storia in modo credibile e nella narrazione, raccontandone molte altre. È così che si incontra la povera Fantine, destinata a perdersi per poter mantenere la sua adorata Cosette che crede malata, ma arriva anche la famiglia Thénardier esperti in borseggi e ricatti, persone senza scrupoli pronte a prendere quello che viene da ogni situazione pur di raggranellare qualcosa. C’è poi il colpo di fulmine tra Cosette, ormai adolescente, e Marius, un giovane che incontra a Parigi, amico di quei ragazzi che danno vita all’insurrezione repubblicana del giugno 1832, due giornate in cui Jean Valjean e Javert si incontreranno di nuovo, per l’ultima volta, e poi c’è il lieto fine, che riempie i cuori di speranza. Si ride e ci si commuove con questo musical e i protagonisti lo sanno bene.
«Ho letto il libro tre volte, ogni volta che sono entrato a fare parte di questo spettacolo, e ogni volta lo trovo un’inesauribile fonte di ispirazione - afferma Bradley Jaden - al punto che talvolta regalo ai colleghi alcune pagine». Donnelly conferma che «per un attore è un regalo importante il fatto di avere a disposizione una fonte così straordinaria». E quella storia è condensata in tre ore di spettacolo, arricchito da delle canzoni che in alcuni casi sono diventate famosissime, come “I dreamed a dream” che qualche anno fa, cantato da una signora inglese sconosciuta in un talent show, la ha portata a diventare la Susan Boyle che ha anche inciso un disco imponendosi anche oltre i confini nazionali, oppure “Bring him home” uno dei banchi di prova di molti performer. C’è poi la stupenda “Stars”, per la quale con buona probabilità si accenderà la volta stellata del teatro, ma c’è anche “On my own”, intima e razionalissima presa di coscienza della giovane Eponine di amare senza essere ricambiata. «Questo allestimento è tre volte più grande di quello che si può trovare a Londra, e lo portiamo direttamente nelle vostre città - spiegano i protagonisti - avete un’opportunità unica di vedere un allestimento che riesce davvero ad entrare a fondo nelle emozioni dei personaggi, come mai prima d’ora».
Questa sera, in blu, bianco e rosso, il pubblico potrà finalmente sedersi in sala e lasciarsi incantare da un allestimento che stupisce in tutto, dalle luci ai costumi, per non parlare del capitale umano sul palco. I performer sono stati scelti tra i migliori della storia dello spettacolo e l’orchestra, di una trentina di elementi, infonde vitalità e passione a delle arie indimenticabili. L’attesa è finalmente finita. —
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